Tra le numerose cascate mozzafiato che vanta il Kenya, imperdibili sono le ‘Fourteen Falls’ (Quattordici Cascate) situate nei pressi della città di Thika, 65 chilometri a nord di Nairobi. Si tratta di 14 cadute consecutive di 27 m di profondità ciascuna ai piedi delle colline Kilima Mbogo. Durante la stagione delle piogge si fondono per formare un unico immenso torrente d’acqua, con un incredibile effetto sonoro simile a un ruggito. Le cascate sono parte del fiume Athi. Altre meravigliose cascate sono le Lugard’s Falls nello Tsavo Est, le Sheldrick immerse nella Riserva Nazionale Shimba, le cascate Thomson a un paio di chilometri dalla città di Nyah, le Caruru che, nel Parco Nazionale Aberdare, si trovano a un’altitudine di 2.700 m slm e, nel medesimo Parco, le Gura Giant Falls che sono considerate le cascate più alte del Kenya e si trovano proprio di fronte alla valle in cui il fiume forma le Cascate Karuru, le seconde più alte del Paese.
A fare da cornice ai corsi d’acqua è, naturalmente, una vegetazione rigogliosa e mozzafiato. Alcuni tratti di foresta sono però intoccabili. Lungo la costa del Kenya sono infatti sparse, per circa 200 km, 11 foreste considerate sacre. Dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 2008, queste macchie verdi contengono i resti di alcuni villaggi fortificati che, chiamati ‘Kaya’, vennero creati dai Mijikenda (Nove Città), una popolazione suddivisa in 9 sotto-tribù che condividono cultura, lingua e storia mantenendo comunque la propria autonomia. Questi insediamenti risalgono al XVI secolo, e vennero abitati fino agli anni Quaranta. Attualmente sono diventati luoghi sacri, governati da consigli di anziani. Per visitare una Kaya è necessario essere accompagnati da una guida. Inoltre bisogna togliersi l’eventuale cappello prima di entrare, promettere di non baciare nessuno all’interno del bosco e avvolgersi intorno alla vita un ‘kaniki’ (abito tradizionale) nero.