Il Ghana, nell’ottica di diversificare i redditi agricoli che attualmente sono quasi monopolizzati da anacardi e cacao, ha bisogno di strutturare presto la propria industria della cannabis: a tale scopo, il 21 gennaio, Mark Darko, presidente della Ghana cannabis industry chamber (Cannacham), ha fatto appello al governo di Accra affinché sostenga “gli investimenti nello sviluppo della cannabis legale”.
Secondo uno studio intitolato “Il potenziale del Ghana per diventare leader nell’industria della canapa africana”, pubblicato nel 2023 sul Journal of cannabis research, l’industria della cannabis ghanese potrebbe esplorare nuove strade nei settori dell’edilizia e, in particolare, del tessile e generare redditi importanti per gli agricoltori, diversificandone gli introiti. Proprio in quest’ottica, da anni ormai Cannacham, un vero e proprio gruppo di pressione economica e politica, sta moltiplicando le sue iniziative per richiamare l’attenzione sul potenziale del mercato dei cannabinoidi.
A luglio 2023, con l’approvazione del Narcotics control commission act, il Ghana ha legalizzato l’uso di cannabis per scopi medicinali e industriali, facendo del Paese il primo dell’Africa occidentale ad autorizzare l’uso della cannabis. Tuttavia, da allora ben poche altre cose sono state fatte per regolamentare l’industria: finora non è stata presentata alcuna tabella di marcia per creare un’industria e non è stato avviato alcun processo da parte del ministero dell’Interno per concedere le licenze per coltivare determinate varietà di cannabis, il cui contenuto di tetraidrocannabinolo (Thc, la sostanza responsabile degli effetti psicotropi) è inferiore allo 0,3%. Nonostante questo ostacolo normativo, permangono le condizioni ambientali che fanno del Ghana un territorio perfetto dove sviluppare questa industria: “Un ettaro di cannabis può generare almeno 10.000 dollari” ha detto a Ghanaweb Darko, presidente di Cannacham.
In Ghana, il National narcotics control board (Nacob) è responsabile della supervisione dell’uso legale della cannabis, mentre la Narcotics control commission (Nacoc) è incaricata del controllo di tutti gli stupefacenti.