a cura di Claudia Volonterio
Tre strisce, una rossa, una gialla, una verde e una stella nera compongono l’iconica e inconfondibile bandiera del Ghana, issata per la prima volta nel marzo del 1957, quando il Ghana divenne il primo Paese dell’Africa sub-sahariana a ottenere l’indipendenza. Dietro quel disegno c’era una donna di cui poco si parla, Theodosia Okoh, artista, attivista, insegnante e prima donna presidente della squadra di hockey del Paese.
Tra i padri fondatori del Ghana non si può escludere il significativo apporto dato da una donna poco citata e riconosciuta all’epoca per aver creato quella che è ancora oggi la bandiera del Paese. Il suo design ha influenzato molte bandiere e organizzazioni politiche associate all’Africa a livello internazionale. La designer era Theodosia Okoh, nata a Effiduase nel 1922 e morta nel 2015.
Nel marzo del 1957, il Ghana divenne il primo paese dell’Africa sub-sahariana a ottenere l’indipendenza e in quell’occasione fu svelata una nuova bandiera che segnava un nuovo inizio per l’ex colonia britannica. La connessione che portò la donna a realizzare un oggetto così iconico fu alquanto casuale. Okoh, diplomatasi alla prestigiosa scuola di Achimota, partecipò infatti a un concorso governativo indetto proprio per cercare un simbolo che avrebbe significato la fine del dominio britannico.
Il suo disegno, composto da tre strisce, una rossa, una gialla, una verde e una stella nera presenta un valore simbolico che risiede nei colori: il rosso per coloro che versano il proprio sangue lottando per l’indipendenza; giallo per la ricchezza mineraria della nazione; e verde per la vegetazione e il profondo legame con la natura. La stella nera nasce anche da un profondo orgoglio per l’identità “nera”. “La gente pensava che il nero non fosse appropriato, ma io ho deciso che il nero è bello” ha rivelato Okoh in un’intervista con Adom TV.
Purtroppo all’epoca Okoh non venne citata come artista responsabile e per molto tempo si pensò che la bandiera fosse il risultato di un’idea partita dall’allora presidente Kwame Nkrumah, riporta therepublic.com che illustra come donne come Okoh e il loro contributo, siano spesso escluse dagli archivi e dalla coscienza dei loro connazionali.
Il tempo però ha cambiato le cose. Come racconta la figlia in un’intervista rilasciata a thenanaproject.com, Okoh “è diventata la ‘signora della bandiera del Ghana’ molto più tardi nella vita, il che è stato elettrizzante. Ero molto felice per lei perché nella sua vecchiaia aveva qualcosa di emozionante. Nel quartiere in cui vivevamo, tutti la conoscevano come la signora della bandiera del Ghana. I bambini delle scuole venivano a trovarla perché lei era la bandiera del Ghana. Venivano in gita solo per conoscerla.
Iconica non è solo bandiera ma anche la figura della donna che l’ha disegnata, la quale si è distinta anche in ambito sportivo. Negli anni ’60 -’80 si è impegnata nel tentativo di far emergere l’hockey, all’epoca disciplina sportiva dimenticata nel Paese, riporta la medesima fonte. Divenne la prima donna presidente della Ghana Hockey Association. Tra i grandi risultati ottenuti durante il suo mandato c’è sicuramente la qualificazione della squadra per la Coppa del mondo di hockey nel 1975.