Questa mattina la polizia di Nairobi, in Kenya, ha disperso con i gas lacrimogeni alcuni manifestanti che protestavano contro i femminicidi nei giardini Jeevanjee, nel centro della capitale. Lo riporta il quotidiano di Nairobi The Star e diversi account di attivisti su X e TikTok.
Il Kenya inizia così le celebrazioni della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne e dei 16 giorni di mobilitazione, annunciati dal presidente William Ruto, contro la violenza di genere. Questa mattina, i manifestanti si erano radunati per celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, che si tiene ogni 25 novembre, e per chiedere al presidente del Kenya William Ruto di dichiarare il femminicidio un “disastro nazionale”. I manifestanti protestavano anche contro il fenomeno dei femminicidi, secondo loro in aumento in Kenya. Non sono note le ragioni della reazione muscolare della polizia.
In una conferenza stampa organizzata mercoledì scorso infatti, il presidente keniano ha lanciato due settimane di mobilitazione anti-violenza, durante le quali ha annunciato il lancio di due campagne, Safe Home e Safe Space, per cercare di porre fine ai femminicidi in Kenya. Mercoledì scorso Ruto aveva incontrato alla State house alcune leader femminili della società civile e donato alla causa 100 milioni di scellini (741.000 euro circa), dicendo in conferenza stampa che “il governo è impegnato a sostenere politiche che porranno fine ai femminicidi”, che sono tra l’altro un fenomeno in aumento nel Paese: “Il supporto psicologico e gli spazi sicuri per donne e bambini sono una priorità” dell’amministrazione Ruto, il quale ha detto che la società keniana deve essere informata sui segnali e sulle cause degli abusi e sulle risorse a disposizione delle vittime.
Ruto, durante il suo discorso di mercoledì, ha esortato la magistratura a perseguire le violenze di genere con durezza e velocità, “senza indugio”, ritenendo “pienamente responsabili” gli autori di femminicidi, proposto il potenziamento degli sportelli di aiuto dedicati alle questioni di genere e che sono già una, seppur piccola, realtà nelle stazioni di polizia del Kenya, aggiungendo che il governo introdurrà servizi simili negli ospedali, così da garantire alle vittime cure immediate e supporto psicologico.
Ma la questione femminicidio e violenza di genere, secondo Ruto, trova la sua soluzione anche nella consapevolezza della parte più giovane della popolazione: “Genitori, scuole, chiese e organizzazioni comunitarie devono farsi avanti per fornire competenze di vita, consulenza e guida su queste questioni”.
(Foto simbolica)