di Claudia Volonterio
Tuffiamoci nella colorata ed energica moda del continente, un contenitore di storie tessili e di talenti sempre più all’avanguardia, con designer attenti a guidare una vera e propria evoluzione dell’industria fashion africana. Oggi vi parliamo del marchio maliano Awa Meite, indicato dagli addetti ai lavori tra i più interessanti da tenere d’occhio.
Il brand Awa Meite nasce dal talento e dall’intuizione dell’omonima stilista maliana, una vera creativa che nella vita è anche pittrice e regista. Come riporta OkayAfrica, il fiore all’occhiello di questo marchio è la sua capacità di porsi nel mercato della moda mondiale come leader della sostenibilità, sociale e ambientale.
Ispirato e modellato sulle forme dell’Afro-minimalismo, le sue collezioni sono un tributo alle opere e alla maestria degli artigiani locali del Mali, una rete di talenti che si intreccia per tutto il Paese. Le sue creazioni sono interamente realizzate a mano. La stilista sostiene lo sviluppo tessile del Mali da decenni, in prima linea con la sua organizzazione Routes du Sud. Nel 2007 ha creato il Daoula Project, per incoraggiare la produzione locale di cotone e delle esportazioni internazionali al fine di avere un impatto diretto sul sostentamento dei coltivatori di cotone locali, degli operatori di filatoi, degli artigiani, dei tintori, delle ricamatrici, dei sarti e dei commercianti.
La sua attenzione per le comunità locali e il loro sostentamento è nato da numerosi viaggi che Awa ha svolto nel suo Paese natale, dove ha incontrato soprattutto diverse donne, parlando con le quali si è convinta di voler trovare un modo per renderle autosufficienti grazie all’artigianato tessile.
Questo brand è finito sulle luci della ribalta in particolare nel 2022, partecipando a una delle manifestazioni di moda più importanti del continente negli ultimi anni: la Dakar Fashion Week. Durante quell’edizione sono state presentate le collezioni di 20 designer promettenti della couture. Oltre a Awa Meite erano presenti Oumou Sy (Senegal), Rama Diaw (Senegal), Mantsho (Sudafrica), Moyo by Bibi (Kenya), Tina Lobondi ( Congo) ed Emmy Kasbit (Nigeria), che approfondiremo.