Immagini di Corneille Nangaa che arringa la folla nello stadio gremito di Goma stanno circolando tramite social network su canali filo ribelli. Il leader dell’Alleanza del fiume Congo (Afc), il braccio politico dell’M23, si è presentato da leader alla popolazione insieme ad altri esponenti del movimento.
Il canale filo ribellione Voice of Kivu presenta questo sviluppo come una liberazione e un vento cambiamento che soffia sul capoluogo della provincia, ormai – secondo i ribelli – staccata dal governo centrale di Kinshasa. Infatti, un comunicato annuncia l’insediamento di nuove autorità, autoproclamate: Erasto Bahati Musanga è designato governatore. È noto per essere il responsabile finanziario dell’Afc. Sarà assistito da due vice governatori, tra cui Shadrack Amani Bahati, un deputato provinciale della precedente legislatura. Ex membro della maggioranza presidenziale, è stato uno dei primi deputati provinciali a chiedere il dialogo con l’Afc/M23. Julien Katembo Ndalieni è stato nominato sindaco, assistito da Désiré Ngabo, nominato vicesindaco. È un ex membro dei Wazalendo, gruppi locali di autodifesa che sostengono le Forze Armate della Repubblica Democratica del Congo (Fardc). Secondo fonti di sicurezza – scrive Rfi – la sua presenza all’interno dell’amministrazione istituita dall’Afc/M23 solleva dubbi sulla lealtà all’interno di alcuni gruppi Wazalendo.
Intanto, da Kinshasa, il sistema giudiziario militare ha emesso un mandato di arresto nei confronti di Nangaa, accusandolo di non aver impedito gli atti di tortura commessi sotto la sua autorità. Un altro mandato di arresto internazionale è stato emesso nei confronti di Jean-Jacques Mamba, ex membro del Parlamento del Movimento per la Liberazione del Congo (Mlc) di Jean-Pierre Bemba, ora membro dell’Afc/M23 e residente in Europa. I due uomini sono stati condannati a morte nell’agosto 2024 dalla giustizia militare congolese, in particolare per la loro appartenenza a un movimento insurrezionale.
Nel Sud-Kivu, gli ultimi combattimenti tra l’M23 e le Fardc si son conclusi con la presa da parte dei miliziani della località di Nyabibwe. Molti abitanti sono fuggiti, aggravando la crisi umanitaria. (