La gru caruncolata, la più minacciata tra le sei specie di gru africane, è stata declassata dalla categoria di “pericolo critico di estinzione” a quella di “in via di estinzione” in Sudafrica. Lo ha annunciato l’organizzazione Endangered Wildlife Trust.
Questa specie, che dipende dagli ecosistemi umidi per la nidificazione invernale, era stata classificata in pericolo critico nel 2015, quando ne erano stati censiti solo 267 esemplari nel Paese. Il declassamento riflette il rallentamento del declino della popolazione, che lo scorso anno è stata stimata in 304 individui. Tuttavia, la popolazione rimane esigua e vulnerabile.
Il direttore regionale del Programma di conservazione delle gru africane, Damian Walters, ha dichiarato che il miglioramento dello stato di conservazione è il risultato di sforzi portati avanti negli ultimi 30 anni. Ha inoltre sottolineato l’importanza della collaborazione per proteggere sia la specie che i suoi habitat, costituiti da zone umide e praterie.
Dal 1994 sono state avviate ricerche e iniziative di conservazione per tutelare le gru africane, con programmi di monitoraggio per comprenderne i movimenti e i bisogni ecologici. Le azioni hanno incluso il coinvolgimento di agricoltori e proprietari terrieri per la protezione dei siti di nidificazione, la promozione di pratiche di gestione sostenibile e la sensibilizzazione delle comunità rurali.
Nonostante i progressi registrati in Sudafrica, gli ambientalisti avvertono che la popolazione globale della gru caruncolata continua a diminuire, rendendo necessari ulteriori sforzi di conservazione per garantirne la sopravvivenza.
La gru caruncolata (Grus carunculata) è una specie di gru presente in Africa. È la più grande e rara tra le sei specie di gru africane, raggiungendo un’altezza di circa 175 cm. Presenta petto e collo bianchi, regioni inferiori nere e due caruncole pendenti, che si allungano quando l’uccello è aggressivo e si accorciano quando è minacciato. Generalmente silenziosa, emette richiami potenti simili a squilli di tromba udibili a lunga distanza.
La specie è diffusa in Etiopia e nell’Africa centro-meridionale, con popolazioni significative in Zambia e Botswana, e più piccole in Repubblica Democratica del Congo, Tanzania occidentale e sud-occidentale, Mozambico, Malawi, Zimbabwe, Sudafrica, Namibia settentrionale e Angola meridionale. Predilige le zone umide, come pianure alluvionali dominate da carici ed erbe, ma si adatta anche a zone umide più piccole e, in alcune regioni, alle brughiere montane.
Le gru caruncolate sono generalmente avvistate in coppie o in trio composti da una coppia riproduttiva e un giovane. Nidificano in zone umide con acqua poco profonda, preferibilmente durante periodi di minore rischio di inondazioni. Depongono generalmente un solo uovo, con un periodo di incubazione di 33-36 giorni e un’involo dei pulcini dopo 90-130 giorni, rendendoli vulnerabili ai predatori.
La principale minaccia per la gru caruncolata è la perdita e il degrado delle zone umide a causa dell’agricoltura intensiva, industrializzazione, costruzione di dighe e opere di irrigazione. Altre minacce includono l’aumento delle attività umane vicino ai siti di nidificazione, avvelenamenti accidentali, siccità naturali, collisioni con recinzioni e cavi elettrici, cattura illegale e disturbo da parte di bestiame e cani. Attualmente si contano tra 6000 e 6300 esemplari, motivo per cui la specie è classificata come vulnerabile.
La conservazione della gru caruncolata richiede sforzi continui per proteggere e ripristinare gli habitat delle zone umide, oltre a sensibilizzare le comunità locali sull’importanza di questa specie e delle sue esigenze ecologiche.