Alti esponenti dell’esercito sudanese e delle forze paramilitari di supporto rapido hanno avuto tre incontri lo scorso mese in Bahrein. Lo hanno riferito alla Reuters fonti a conoscenza delle discussioni, sottolineando che a differenza dei precedenti colloqui sul conflitto in corso in Sudan, agli incontri di Manama hanno partecipato rappresentanti di primo piano delle due forze armate, così come funzionari di Egitto ed Emirati Arabi Uniti, principali sostenitori rispettivamente dell’esercito e delle forze paramilitari.
Ai colloqui erano presenti anche Stati Uniti e Arabia Saudita. Lo scorso anno si erano tenuti a Gedda incontri per risolvere il conflitto, ma avevano visto impegnati esponenti di basso livello delle due parti, e le conclusioni non erano poi state rispettate. A Manama l’esercito è stato rappresentato dal generale Shamseldin Kabbashi e le forze paramilitari dal generale Abdelrahim Dagalo, fratello del comandante Mohamed Hamdan Dagalo (Hemetti). Secondo le fonti, le due parti hanno tentato di concordare una dichiarazione di principi che comprenda la tutela dell’unità del Sudan e delle sue forze armate, ed erano previsti nuovi colloqui per discutere un cessate il fuoco, ma un incontro in programma la scorsa settimana è stato rinviato.
Nove mesi di combattimenti hanno distrutto vaste zone del Sudan, inclusa la capitale Khartoum, causato la morte di oltre 13.000 persone, secondo stime Onu, e creato la più grande crisi sfollati al mondo.