E’ stato confermato alla presidenza del Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (Ifad), l’ex primo ministro togolese Gilbert F. Houngbo. Lo riferisce in una nota la stessa agenzia specializzata dell’Onu dando conto dell’esito della riunione odierna dell’annuale Consiglio dei Governatori del Fondo.
“Con un’agenda ancora più ambiziosa al centro del secondo mandato del presidente Houngbo e una particolare attenzione alle soluzioni tecnologiche, ai modelli di finanziamento innovativi e ai nuovi partenariati del settore privato, l’Ifad continuerà ad affrontare sul campo fame, povertà, impatti devastanti dei cambiamenti climatici, della disoccupazione giovanile e, più recentemente, del covid-19, per garantire che nessuno sia lasciato indietro” si legge nel comunicato.
“Con la pandemia che continua a colpire duramente le aree rurali del pianeta e le previsioni che indicano un aumento di povertà e fame, è ancora più urgente che l’Ifad incrementi il suo impatto”, ha detto Houngbo, che è alla guida dell’Ifad dal 2017. “Oggi dobbiamo combattere il covid-19 – ha aggiunto – ieri abbiamo dovuto affrontare le devastazioni dello tsunami e non sappiamo cosa accadrà domani. La minaccia rappresentata dai cambiamenti climatici e dagli eventi meteorologici estremi non sarà meno pressante e dobbiamo essere preparati. Nessuna donna e nessun uomo che vive nelle zone rurali del pianeta dovrebbe mai sentirsi costretto a vendere i suoi pochi beni – o a migrare – per sopravvivere”.
A tal fine, Houngbo ha invitato i donatori a contribuire in modo più significativo alle risorse dell’Ifad per realizzare un programma di lavoro complessivo di almeno 11 miliardi di dollari dal 2022 al 2024, anche attraverso un nuovo programma di finanziamento del settore privato e un’espansione del “pionieristico” programma Ifad di adattamento ai cambiamenti climatici. Un lavoro che, secondo l’istituzione, contribuirà a ricostruire economie rurali più forti man mano che i Paesi si riprenderanno dalle conseguenze del covid-19 ed aiuterà queste popolazioni rurali emarginate a diventare molto più resilienti ai cambiamenti climatici e ad altri shock.
Nel suo discorso di conferma nella carica di presidente, Houngbo ha detto che affrontare gli impatti devastanti dei cambiamenti climatici e invertire il declino della biodiversità sono tra le sue massime priorità.
Un altro degli obiettivi di Houngbo, si legge nella nota, sarà affrontare le principali sfide che i giovani abitanti delle campagne devono fronteggiare per trovare un lavoro dignitoso, un aspetto che ha un enorme impatto sull’instabilità e le migrazioni. In Africa, il 60 per cento dei giovani vive in aree rurali e ogni anno tra i 10 e i 12 milioni di giovani entrano nel mercato del lavoro. Con maggiori investimenti su giovani imprenditori agricoli e sulle piccole e medie imprese rurali, l’Ifad “mira a creare maggiori opportunità di lavoro per i giovani delle zone rurali”.