Lotta al terrorismo, emergenza immigrazione e crisi libica sono legati tra loro dalla necessità di fornire risposte multilaterali con il coinvolgimento di istituzioni diplomatiche, sforzi umanitari coordinati e sostegno a quei Paesi dai quali nascono i fenomeni migratori. «L’auspicio – dice Sergio Mattarella – è che in Libia si riesca a realizzare l’operatività del governo che si è costituito» in modo da «uscire dalla crisi a beneficio soprattutto degli stessi libici» e da «contrastare fenomeni a danno dei migranti». Mattarella, nel suo secondo giorno in visita ufficiale in Etiopia, fa tappa all’Unione Africana, la cui sede è ad Addis Abeba, ed incontra la presidente della Commissione dell’Ua Nkosazana Dlamini-Zuma. Ed è proprio la massima carica dell’istituzione africana, nel corso dell’incontro riservato con Mattarella, a toccare il dossier Libia, chiedendo all’Italia di fare da «ambasciatrice dell’Ua presso l’Ue»: l’obiettivo è un maggiore coinvolgimento dell’Unione Africana nella ricerca di una soluzione diplomatica per Tripoli. Parole che il presidente italiano ha ascoltato con attenzione, assicurando che l’Italia sarà partner Dell’Ua.
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