Il presidente del Ghana, John Dramani Mahama, sta mostrando un vivace attivismo nel cercare di ristabilire relazioni e legami diplomatici, e non solo, con i Paesi dell’Alleanza del Sahel (Aes), ovvero quei Burkina Faso, Mali e Niger staccatisi dalla Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas).
Dal suo insediamento infatti, il 7 gennaio, Mahama ha moltiplicato le iniziative diplomatiche nei confronti dell’Aes, in particolare sostenendo la necessità e l’importanza di un riavvicinamento tra la Ecowas e i tre Paesi saheliani che hanno ufficialmente abbandonato l’organizzazione regionale lo scorso gennaio.
Ieri Mahama, nell’ambito proprio di questo tour diplomatico nei paesi dell’Aes, è volato a Niamey, capitale del Niger, dove su invito del leader della giunta militare Abdourahamane Tiani ha svolto “una visita di lavoro e amicizia”, arrivando a siglare un impegno congiunto con il Niger contro la crescente minaccia terroristica nella regione.
Arrivato domenica all’aeroporto internazionale Diori Hamani, dove è stato accolto dal generale Tiani, il presidente ghanese arrivava da Bamako, dove era arrivato sabato e dove è rimasto 24 ore. È previsto che oggi Mahama vada a Ouagadougou, in Burkina Faso.
Secondo una dichiarazione congiunta rilasciata dopo l’incontro con Tiani, i due presidenti hanno avuto un incontro individuale seguito da una sessione di lavoro estesa ai membri delle rispettive delegazioni: questi colloqui, svoltisi “in un clima di grande cordialità”, hanno permesso di affrontare diversi temi di comune interesse e di esaminare “in modo approfondito le sfide che attendono i due Paesi”, in particolare nel campo della sicurezza. I due presidenti infatti si sono concentrati in particolare proprio sulla minaccia terroristica nel Sahel e nell’Africa occidentale, ribadendo “il loro impegno a unire le forze per combattere la piaga del terrorismo che imperversa da diversi anni nella subregione e che compromette l’efficace attuazione di tutti i programmi di sviluppo”.
Questa cooperazione in materia di sicurezza è tanto più cruciale in quanto il Niger è da anni oggetto di ricorrenti attacchi terroristici, in particolare nella regione di Tillabéry, nell’ovest del paese, regolarmente presa di mira da gruppi jihadisti come lo Stato islamico del Sahel e il Jnim affiliato ad al-Qaeda. Sebbene il Ghana sia attualmente meno colpito dal terrorismo rispetto ai Paesi saheliani resta sotto costante minaccia jihadista, data la presenza di gruppi armati nel Burkina Faso meridionale che compiono regolarmente attacchi nei Paesi costieri come Benin e Togo e, appunto, Ghana. La dichiarazione sottolinea inoltre la volontà comune di “rafforzare la cooperazione a livello politico, economico, scientifico e culturale” e di incrementare “gli scambi reciproci a tutti i livelli, in particolare attraverso la regolare organizzazione di commissioni congiunte di cooperazione”.

Al termine dell’incontro, Mahama ha invitato il suo omologo nigerino in Ghana, invito “accettato con gratitudine” dal leader nigerino.
Il giorno prima a Bamako, capitale del Mali, Mahama aveva lanciato un appello ai Paesi Ecowas, e a tutta la comunità internazionale, a ristabilire le relazioni con l’Aes, evidenziando l’importanza di relazioni costruttive tra i due blocchi regionali e sottolineando che “saremo in grado di lavorare affinché possano esserci relazioni molto dignitose tra l’Aes, la Confederazione degli Stati del Sahel che esiste e che è irrevocabile, e anche l’Ecowas”. Mahama, ex presidente di Ecowas, a Bamako ha parlato della necessità di ripristinare la fiducia tra le organizzazioni: “Abbiamo capito che esisteva una sorta di mancanza di fiducia tra i leader dei diversi raggruppamenti, l’Ecowas e l’Alleanza degli stati del Sahel. Penso che questa mancanza di fiducia debba essere corretta affinché possa esserci rispetto reciproco tra i leader di ciascuno di questi raggruppamenti a livello subregionale”.
Nel corso dell’incontro, i leader di Mali e Ghana hanno parlato anche del rafforzamento degli scambi commerciali attraverso il Corridoio meridionale, che consente agli operatori economici maliani di utilizzare le strutture portuali del Ghana: “In Ghana esiste una grande comunità di maliani che hanno la doppia nazionalità, che ora sono cittadini ghanesi e che partecipano non solo alla vita economica del Ghana ma anche a quella del Mali” ha detto il presidente ghanese durante alcune dichiarazioni alla stampa a Bamako. Al centro del dialogo con il leader maliano c’è stata, anche qui, la sicurezza regionale: “Il terrorismo esiste in Mali e anche in altri paesi dell’Alleanza, e anche oltre, in altri paesi del Sud, in particolare in Ghana” ha detto Mahama, sottolineando la necessità di “unire i nostri sforzi per combattere efficacemente i gruppi terroristici nella sottoregione”. I due Paesi hanno deciso di riattivare la Commissione congiunta Mali-Ghana, inattiva dal 2011, con nuove linee guida incentrate sulla cooperazione economica e sulla lotta al terrorismo.
La visita del leader ghanese nei Paesi Aes segue anche un incontro avuto con il presidente ivoriano Alassane Ouattara il 5 marzo, durante il quale Mahama ha invocato il ritorno dei tre Paesi in Ecowas.