Fuori dal Commonwealth, basta con i simboli del colonialismo e con la lingua inglese. Jules Malema leader del partito Economic Freedom Fighter torna all’attacco in concomitanza con la visita in Sudafrica del premier britannico Theresa May.
Il Commonwealth, ha detto, è gestito dal nostro ex colonizzatore e noi lo rifiutiamo perché implica una sottomissione alla supremazia bianca. Ma dobbiamo liberarci, ha aggiunto, anche delle «reliquie» del sistema del colonizzatore come le parrucche utilizzate dai giudici africani durante i processi.
«È attraverso piccole cose che noi africani possiamo raggiungere la totale libertà – ha affermato il leader conosciuto per le sue posizioni estreme -. Come quella parrucca indossata dai giudici. Perché indossare capelli che assomigliano a quelli di un uomo bianco?».
Infine la lingua inglese. Malema ha poi detto che le generazioni future devono sviluppare un linguaggio comune che possa essere utilizzato in tutto il continente. A suo parere lo swahili potrebbe essere la lingua veicolare per sostituire l’inglese.