Un appello alla ricerca del bene comune anche in occasione della prossima conferenza Onu sul clima di Parigi (Cop 21) è arrivato da Papa Francesco durante il suo discorso al quartier generale delle Nazioni Unite in Africa, a Nairobi, in cui ha più volte richiamato passi del’enciclica “Laudato Si’” e del suo recente intervento al Palazzo di Vetro di New York.
“Sarebbe triste e, oserei dire, perfino catastrofico che gli interessi privati prevalessero sul bene comune e arrivassero a manipolare le informazioni per proteggere i loro progetti”, ha detto il Pontefice riferendosi all’appuntamento imminente. “Spero che la Cop21 – ha aggiunto – porti a concludere un accordo globale e “trasformatore”, basato sui principi di solidarietà, giustizia, equità e partecipazione, e orienti al raggiungimento di tre obiettivi, complessi e al tempo stesso interdipendenti: la riduzione dell’impatto dei cambiamenti climatici, la lotta contro la povertà e il rispetto della dignità umana”. Per questo è necessario, secondo il Santo Padre “un dialogo sincero e aperto, con la collaborazione responsabile di tutti: autorità politiche, comunità scientifica, imprese e società civile”.
“Il cambio di rotta di cui abbiamo bisogno – ha avvertito però Francesco – non è possibile realizzarlo senza un impegno sostanziale nell’istruzione e nella formazione. Nulla sarà possibile se le soluzioni politiche e tecniche non vengono accompagnate da un processo educativo che promuova nuovi stili di vita”. In particolare, non bisogna rassegnarsi, ha esortato, riprendendo temi più volte affrontati nel corso del pontificato, “alle forme estreme e scandalose di “scarto” e di esclusione sociale, come sono le nuove forme di schiavitù, il traffico delle persone, il lavoro forzato, la prostituzione, il traffico di organi”. Spazio è stato dedicato anche alla questione delle migrazioni, di cui il Papa ha ricordato la connessione con le questioni climatiche. “È tragico – ha infatti affermato – l’aumento dei migranti che fuggono la miseria aggravata dal degrado ambientale”.
Tra gli altri temi affrontati dal Pontefice, anche quello delle regole del commercio mondiale, alla vigilia della 10ma Conferenza Ministeriale dell’Organizzazione Mondiale del Commercio. L’appello è stato a non penalizzare i Paesi più poveri, soprattutto in termini di regole su brevetti e proprietà intellettuale, che possono avere ripercussioni importanti nei settori farmaceutico e delle biotecnologie.
Un’attenzione specifica è stata dedicata, infine, all’Africa e al suo patrimonio naturale che, come in altre parti del mondo, viene eroso da “traffici illeciti, che crescono in un contesto di povertà e che, a loro volta, alimentano la povertà e l’esclusione”.
(27/11/2015 Fonte: Misna)
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