Uno Stato in guerra contro quelli che definisce gruppi di terroristi. Il Mali invia l’esercito a Kidal all’indomani degli scontri che hanno fatto 36 morti e dove sarebbero tenuti in ostaggio una trentina di funzionari. Sei ufficiali e due civili sono rimasti uccisi in un assalto che secondo la missione di pace delle Nazioni Unite (Minusma) è stato messo a punto da gruppi separatisti Tuareg.
“La consideriamo una dichiarazione di guerra perchè quel che è accaduto non può essere definito diversamente. La Repubblica del Mali è ormai in guerra e daremo le risposte appropriate a questa situazione” ha dichiarato il Primo Ministro Moussa Mara.
La regione di Kidal, a Nord-Est della capitale Bamako, fa parte dell’area storica d’influenza Tuareg, dove negli ultimi anni la presenza del Movimento Nazionale di Liberazione dell’Azawad (Mnla) si è sovrapposta e contrapposta all’azione degli estremisti di Ansardin dei militanti di Al Qaeda per il Maghreb Islamico (Aqmi).
Dal gennaio 2013, quando la ribellione del Nord del Mali ha attaccato Konna, sulla rotta per Bamako, è scattata l’operazione Serval dell’esercito francese votata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. – Euronews