a cura di Claudio Agostoni
Una sezione ritmica potente, linee di tastiera cosmiche e performance vocali stellari: è il menù proposto dall’ensemble Kutu (letteralmente “andiamo!”, “vai avanti”), nato ad Addis Abeba dall’incontro delle voci simbiotiche delle cantanti etiopi Hewan Gebrewold e Haleluya Tekletsadik con l’estro del cantautore, arrangiatore e violinista francese Théo Ceccaldi. Gurumayle (che sta per “bilingue” e “bianco e nero”) è un viaggio nelle febbrili notti underground dell’odierna capitale etiopica: un’incandescente collisione di musica azmari, ethio-jazz, trance e urban culture. Ottimi Dantada, un brano scritto e composto da Haleluya Tekletsadik, Baamet Beal, una celebrazione dei momenti di riunione con la famiglia o con gli amici, e anche Wey Nedo, espressione traducibile con: “Cosa sta succedendo? / Chi sto diventando?”.