La nuova legge elettorale è stata adottata in Mali con una maggioranza molto ampia (115 voti favorevoli, 3 contrari e nessun astenuto), ma con molte modifiche al testo iniziale proposto dal governo di transizione.
La legge, che è una misura di punta del piano d’azione del primo ministro di transizione Choguel Maiga, intende istituire un unico organo di gestione delle elezioni: l’Autorità indipendente di gestione elettorale (Aige). Attualmente, in Mali, le elezioni sono gestite in parallelo da tre diversi organismi, tra cui il ministero dell’Amministrazione territoriale.
Obiettivo della nuove legge è migliorare l’organizzazione delle future elezioni: più trasparenza, più indipendenza, più legittimità e meno possibili contestazioni. L’Aige si occuperà della preparazione tecnica delle elezioni, dell’elaborazione del dossier elettorale, della gestione del finanziamento pubblico dei partiti, del controllo delle spese della campagna elettorale, della produzione delle schede elettorali, della centralizzazione dei voti e della proclamazione dei risultati che è stata finora di competenza del ministero dell’Amministrazione territoriale.
L’Aige sarà composta da un collegio deliberativo, un ufficio esecutivo e un segretariato generale, i cui membri saranno nominati o selezionati secondo modalità che dovrebbero garantire la loro indipendenza e probità. Avrà anche uffici di coordinamento in tutte le autorità locali del Paese (regioni, circoli, comuni).
La nuova legge elettorale stabilisce anche le regole per essere candidato, per essere elettore, le regole da rispettare durante il periodo di campagna elettorale e le modalità delle operazioni di voto. Tra le novità di rilievo: l’introduzione di un sistema di voto proporzionale per le elezioni legislative, che sostituisce l’attuale sistema di voto maggioritario, con l’obiettivo di migliorare la rappresentatività dei deputati.
Radio France Internationale (Rfi) ricorda che l’adozione del testo non è stata una formalità. I membri del Consiglio nazionale di transizione (Cnt) hanno presentato 92 proposte di emendamento su molti argomenti, tra cui la composizione dei membri dell’Autorità indipendente di gestione elettorale. Il Cnt ha voluto limitare la responsabilità del primo ministro nella procedura di nomina dei suoi membri, in cui sono coinvolti anche il presidente della repubblica, i partiti politici e la società civile.
Proposte nelle quali il ministro delegato al primo ministro, responsabile delle riforme politiche e istituzionali, Fatoumata Sékou Dicko, ha spiegato di “non riconoscersi”, sottolineando punti di accordo, ma anche molte divergenze.
Da Rfi si apprende anche che Souleymane Dé, presidente della commissione giuridica del Cnt, ha reagito con indignazione, difendendo vigorosamente questi emendamenti e ricordando che rispettavano la procedura legale. Ha inoltre chiesto che il governo ne tenga conto.
La votazione ha infine avuto luogo e il testo, con tutti gli emendamenti proposti, è stato adottato con 115 voti favorevoli, 3 contrari e nessun astenuto.