Adama Diarra, Segretario permanente contro la proliferazione delle armi leggere in Mali, ha evidenziato che il continuo afflusso di armi dalla Libia dal 2011, ha esacerbato i conflitti armati nel Paese del Sahel e aumentato le tensioni regionali e nazionali.
Durante un incontro a Bamako, scrive ieri Libya Review, Diarra ha sottolineato la proliferazione di fabbriche locali di armi leggere, con oltre 346 fabbriche attive, complicando il controllo della violenza armata. L’incontro ha promosso una maggiore consapevolezza sui pericoli delle armi leggere e ha richiesto controlli più severi e cooperazione internazionale per fermare il commercio illegale di armi. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, ricorda la testata libica, ha esteso di un anno il mandato per ispezionare le navi al largo delle coste libiche, come parte degli sforzi per far rispettare l’embargo sulle armi imposto alla Libia dal 2011.