di Stefania Ragusa
La storia è ambientata in un villaggio africano senza nome e senza strade asfaltate, dove le automobili arrivano solo per sbaglio e i poveri hanno la preghiera come attività prediletta. In questo villaggio ritorna un giovane che, a differenza di altri, ha avuto l’opportunità di studiare e diventare maestro: ritorna con l’intenzione di fare scuola ai bambini. Ma ben presto i suoi piccoli allievi cominciano a sparire. Non è un sortilegio. Il fatto è che a poca distanza ha aperto una fabbrica che trova conveniente far lavorare proprio i bambini. Il maestro decide allora di andarsi a riprendere gli allievi… Un racconto d’autore, illustrato dai Lorenzo Mattotti, che affronta il tema dei diritti dell’infanzia e mette anche i giovani lettori di fronte al conflitto tra l’anelito a un’educazione a lungo termine e l’impellenza del bisogno economico.

La scuola perduta di Tahar Ben Jelloun, La nave di Teseo, 2025 pp. 128 €15