Di Andrea Spinelli Barrile
I prezzi del litio sul mercato internazionale sono aumentati di quasi il 500% nell’ultimo anno: il mondo sta vivendo una vera e propria corsa a questo minerale, soprannominato “metallo verde”, che per molti rappresenta il futuro della produzione di veicoli elettrici e delle batterie. I costi sempre più alti di questo metallo potrebbero portare l’azienda di Elon Musk Tesla, secondo un tweet dello stesso Musk, a “passare direttamente all’estrazione e alla raffinazione su larga scala” del litio. Inoltre, la Cina ha il più grande mercato mondiale di auto elettriche e garantisce l’80% della produzione mondiale di batterie agli ioni di litio.
Il Mali è uno dei Paesi africani che potrebbe essere protagonista di questa nuova corsa mineraria. Il progetto al litio di Goulamina ad esempio, località a 150km da Bamako, copre 29.500 ettari di terreno nel permesso di Torakoro, nel sud del Mali, ed è sviluppato da Leo lithium limited, in collaborazione con la cinese Ganfeng lithium, che ha la più grande capacità di produzione di litio al mondo. Questo progetto contribuirà a mitigare l’emergenza economica del Mali: “Leo Lithium prevede di sviluppare il giacimento di litio Goulamina a livello mondiale” in quella che sarebbe la prima miniera di litio operativa nell’Africa occidentale.
Secondo il ministero maliano delle miniere, dell’energia e dell’acqua,citato da Sahel tribune, “durante la fase di costruzione, di 2 anni, è prevista una forza lavoro totale di circa 1.200 dipendenti, composta da lavoratori qualificati e non ”. Durante l’esercizio della miniera e dell’impianto saranno inoltre reclutate quasi 650 persone, principalmente maliani. Il governo maliano sottolinea che la costruzione di questa miniera costerà più di 160 miliardi di franchi Cfa (240 milioni di euro). E quasi 91 milioni di euro “saranno spesi in Mali, con aziende maliane per il calcestruzzo, la fabbricazione e l’installazione di attrezzature, la costruzione di edifici e l’avvio della miniera “. Il resto sarà utilizzato per acquistare attrezzature internazionali non disponibili nel Paese. Leo lithium è un azienda australiana che ha una storica collaborazione con la cinese Ganfeng lithium, una partnership che vanta la più grande capacità di produzione di litio al mondo e che realizzerà la prima miniera di litio nell’Africa occidentale, in Mali.
Mentre più della metà delle risorse mondiali di litio si trovano in America latina e Australia, la Cina sta perlustrando il mondo alla ricerca di nuove fonti di questo metallo, anche sull’altopiano Qinghai-tibetano in India e, in misura sempre più crescente, in Africa, Mali e Zimbabwe in particolare. Secondo Reuters il conglomerato cinese Byd, con sede a Shenzhen, è in trattative per l’acquisto di sei nuove miniere di litio in diversi paesi africani, non specificati. In Zimbabwe, un Paese che ospita grandi giacimenti non sfruttati di litio, la Cina sta acquistando miniere: la compagnia Zhejiang huayou cobalt sta investendo 300 milioni di dollari nella miniera di litio Arcadia, alla periferia di Harare: il denaro sarà utilizzato per costruire un impianto in grado di elaborare 400.000 tonnellate di concentrato di litio all’anno. Il gruppo Shenzhen chengxin lithium e il gruppo Sinomine resource sono solo due delle altre società cinesi che hanno investito nel litio in Zimbabwe nel 2021.