L’Africa orientale è flagellata dall’invasione delle locuste (le cavallette del deserto, Schistocerca gregaria). Si calcola che duecento miliardi di insetti abbiano invaso Eritrea, Etiopia, Kenya, Somalia, Sud Sudan, Uganda, Tanzania e ora, pare, che si stiano dirigendo verso l’interno, minacciando anche la Rd Congo.
L’emergenza è scattata all’inizio dell’anno. In Yemen, la stagione autunnale, particolarmente umida, aveva favorito la nascita di migliaia di larve. Il Paese, travolto da anni da una sanguinosa guerra civile, non era riuscito a distruggerle e si sono così formati enormi sciami che dalla Penisola araba, trasportati dalle correnti, sono arrivati sulle coste dell’Africa orientale. Qui hanno iniziato a distruggere in modo sistematico i raccolti con una voracità impressionante.
Secondo la Fao, agenzia Onu per l’agricoltura e l’alimentazione, uno sciame di un chilometro quadrato può arrivare a consumare lo stesso quantitativo di cibo di 35mila persone, quello di 2.400 chilometri quadrati recentemente individuato in Kenya ha un tasso di consumo per pasto equiparabile a quello di 85 milioni di persone. Una maledizione per sistemi agricoli fragili che si stavano, con grande difficoltà, riprendendo dalla grave siccità che ha colpito la regione nel 2017.
«Dobbiamo urgentemente intensificare gli interventi per tutelare i mezzi di sussistenza rurali – ha affermato il direttore generale della Fao Qu Dongyu – e aiutare gli agricoltori e le loro famiglie. Non c’è tempo da perdere». Secondo la Fao, servono almeno 76 milioni di dollari per rispondere efficacemente e proteggere la sicurezza alimentare di circa 13 milioni di persone. Finora, tuttavia, sono stati raccolti solamente 22 milioni di dollari (dei quali 10 donati dall’Unione europea).
Anche i 76 milioni potrebbero non bastare. Se non verranno messe in campo misure eccezionali, i 200 miliardi di locuste potrebbero infatti diventare 500 miliardi entro giugno, con ulteriori gravissimi danni sull’intero sistema economico regionale.
Sul territorio, i singoli Paesi si stanno attrezzando. Kenya e Uganda stanno intervenendo spargendo gli insetticidi. Il vero problema è quello dei Paesi in cui non esiste una struttura organizzata sul territorio perché le istituzioni sono fragili, lì la risposta diventa molto difficile e a soffrirne sono soprattutto le popolazioni più povere, quelle che vivono nelle campagne. In particolare, la Somalia he è considerato il Paese più fragile a causa della complicata situazione politica. Lì, secondo la Fao, un milione di persone sono già sotto una grave insicurezza alimentare e almeno 2,8 milioni sono a rischio.
Intanto, la maledizione delle locuste sta tornando a minacciare anche il Medio Oriente. Gli sciami, aiutati dai venti favorevoli, dopo aver invaso l’Africa orientale, stanno tornando nella Penisola araba e si stanno spingendo verso Nord-Est dove hanno toccato Qatar, Baharain e Kuwait. Sono stati registrati sciami anche in Iraq, nell’area di Bassora. Altri sciami, dopo aver attraversato il Golfo Persico hanno invaso l’Iran. Ulteriori ortotteri adulti, da Est, provenienti da India e Pakistan si stanno dirigendo verso il Paese degli ayatollah.
Insieme all’emergenza coronavirus, questa sarà la grande sfida che Africa e Asia si troveranno ad affrontare insieme nel 2020.