Nonostante un cessate il fuoco proclamato unilateralmente dalla ribellione dell’M23/Afc, scontri sono stati segnalati ieri nella provincia del Sud-Kivu nel territorio di Kalehe, nei pressi della località di Nyabibwe. Il portavoce del governo congolese, Patrick Muyaya, ha dichiarato che le posizioni dell’esercito regolari sono state attaccate.
Secondo resoconti giornalistici, le popolazioni sono state colte di sorpresa su questo fronte meridionale. Secondo i leader della società civile presenti sul territorio, i residenti hanno iniziato ad abbandonare le proprie case, portando con sé solo pochi effetti personali. Sono stati effettivamente segnalati spostamenti verso sud, in particolare verso il capoluogo di provincia Bukavu.
L’impatto del conflitto sui civili nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo preoccupa le agenzie umanitarie delle Nazioni Unite. Un aspetto sul quale stanno lanciando l’allarme è la violenza sessuale. Il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef) ha segnalato che 45 casi di violenza sessuale contro bambini e 70 bambini feriti di età inferiore ai 5 anni sono stati trasferiti all’ospedale Virunga di Goma (capoluogo del Nord Kivu) per cure specialistiche. “Secondo fonti locali, elementi armati hanno approfittato del contesto deleterio per compiere saccheggi e stupri nei distretti di Majengo, Virunga, Birere, nonché nei pressi dell’aeroporto e della rotonda di Instigo”, ha affermato l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) nel suo ultimo rapporto sulla situazione.
I precedenti conflitti nella Rdc orientale, come la cattura di Goma da parte dell’M23 nel 2012, sono stati spesso accompagnati da gravi violazioni dei diritti umani, tra cui uccisioni di civili e violenze. La ministra congolese per i Diritti umani, Chantal Chambu Mwavita, ha esaminato i “diversi rapporti pertinenti delle Nazioni Unite, delle Ong nazionali e internazionali”, nonché le testimonianze e i racconti toccanti delle sopravvissute alla violenza sessuale legata al conflitto, che sottolineano che durante l’attuale guerra nella provincia del Nord e del Sud Kivu, “migliaia di donne e ragazze sono state vittime di stupri, mutilazioni e altre forme di violenza disumana”.
Secondo la Bbc, che cita un documento dell’Onu, oltre 100 donne sono state stuprate e bruciate vive nel corso dell’evasione di massa dal carcere di Goma (Munzenze) durante l’assalto alla città da parte della ribellione dell’M23.