Il ciclone tropicale Dikeledi ha causato gravi danni in Mozambico e Madagascar, provocando finora la morte di almeno otto persone. In Mozambico, dove il ciclone ha toccato terra il 13 gennaio a sud dell’Isola di Moçambique, sono state registrate cinque vittime, secondo le Nazioni Unite. Oltre 15.000 case sono state distrutte, così come numerose strutture sanitarie, un ponte e centinaia di scuole. In Madagascar, invece, il bilancio delle vittime è salito a tre, secondo il Programma nazionale di gestione del rischio e dei disastri (Bngrc). Più di 7.000 persone sono state colpite nelle regioni di Analanjirofo, Diana e Sava, nel nord del Paese.
In una dichiarazione, il presidente della Conferenza cattolica dei religiosi del Mozambico, padre José Joaquim, ha espresso “unità di pensiero e preghiera, estendendo le più sincere condoglianze alle famiglie delle vittime, solidarietà ai sopravvissuti e comunione fraterna agli operatori pastorali presenti nelle aree colpite”. I leader religiosi hanno inoltre lanciato un appello umanitario a favore delle popolazioni colpite, invitando le persone di buona volontà, all’interno e all’esterno del Mozambico, a fornire assistenza.