di Andrea Spinelli Barrile
Tensioni crescenti in Mali tra il governo semi-civile e la giunta militare al potere. La situazione si è aggravata dopo che il primo ministro Choguel Maiga ha criticato la giunta militare di Assimi Goita per la mancata transizione ai civili e il ritardo nella fine della transizione, prevista per marzo 2024.
La tenuta del governo semi-civile del Mali è appesa a un filo, con le critiche recenti del primo ministro Choguel Maiga alla giunta militare al potere in Mali e al leader della giunta, Assimi Goita, critico in particolare in merito alla questione della mancata transizione del potere ai civili e dell’incertezza sui tempi per questa transizione.
Una polemica che, in Mali, sta scoperchiando un vero e proprio vaso di Pandora di critiche a Maiga: ieri l’organizzazione Collettivo di difesa militare (Cdm) ha pubblicato sulla sua pagina Facebook un comunicato ufficiale in cui accusa Maiga di “tradimento” denunciando le sue critiche ai generali e chiedendone le dimissioni.
Il gruppo, legato alla giunta guidato da Assimi Goita, chiede le dimissioni del primo ministro entro 72 ore, definendo le sue azioni “alto tradimento”: una richiesta che troverà sicuramente orecchie attente, nella giunta militare, visto che già in precedenza richieste simili avanzate dal Cdm sono state spesso accolte dalla giunta.
Nominato dai militari nel 2021 in seguito al secondo colpo di Stato in Mali in un anno, il primo ministro Choguel Kokalla Maiga ha criticato pubblicamente la giunta il 16 novembre, esprimendo frustrazione per la sua esclusione dalle decisioni più importanti, in particolare per quanto riguarda la tempistica della transizione politica della nazione, e ha sottolineato “l’urgente necessità di chiarezza politica in Mali e di un riorientamento della transizione”, mettendo in guardia da uno “spettro incombente di confusione e travisamento” durante questo periodo critico. Maiga ha anche condannato la mossa unilaterale della giunta di ritardare la fine della transizione, originariamente fissata per il 26 marzo 2024, senza previa consultazione con il governo.
Il Cdm, nel suo comunicato, sostiene che Maiga critichi regolarmente, durante le riunioni e le apparizioni pubbliche, le autorità militari del Paese e si chiede perché Maiga non chieda al presidente Assimi Goita chiarimenti sulla politica della giunta, definendo il primo ministro “la personificazione delle azioni incoerenti del governo”. Nel comunicato si legge che “il Cdm condanna con la massima fermezza le dichiarazioni del primo ministro e chiede le sue dimissioni per tradimento entro 72 ore”.