Un articolo pubblicato nei giorni scorsi sul New York Times segnala che l’Etiopia sta affrontando una grave epidemia di malaria, con oltre 6,1 milioni di casi e 1.038 decessi nel 2024, più del doppio rispetto al 2023. Il drammatico aumento è attribuito a vari fattori: conflitti in regioni come l’Oromia, cambiamenti climatici che rendono anche le zone montane più vulnerabili e la resistenza dei parassiti ai trattamenti.
In particolare, sottolinea il quotidiano statunitense, il conflitto tra le forze governative e i gruppi separatisti in Oromia sta ostacolando l’accesso ai servizi sanitari e bloccando la distribuzione di zanzariere e farmaci. Questa situazione, unita alle difficoltà logistiche, ha favorito la diffusione della malattia anche nelle aree più isolate e impoverite. Allo stesso tempo, l’Anopheles stephensi, una specie di zanzara invasiva che prospera in ambienti urbani, ha portato a nuovi focolai in città come Dire Dawa, estendendo la diffusione della malaria oltre le aree rurali tradizionalmente colpite.
Secondo gli esperti, senza interventi mirati il rischio è che i casi continuino a salire, con implicazioni anche per altre nazioni del Corno d’Africa dove esistono condizioni simili.