Il 90% dei malati di cancro in Nigeria muore e questo dipende, soprattutto, dalla diagnosi, che nella maggior parte dei casi arriva in fase già avanzata della malattia.
Lo ha rivelato l’oncologo nigeriano Samuel Otene, professore alla Benue state university teaching hospital, che ha detto durante un seminario citato dal quotidiano Daily trust e tenutosi presso l’università che in Europa la diagnosi precoce ha portato ad alti tassi di sopravvivenza, la maggior parte dei pazienti nigeriani ha ricevuto la diagnosi in stadi avanzati a causa dell’ignoranza, della povertà e delle convinzioni culturali o religiose. Otene ha sottolineato l’importanza della diagnosi precoce e di misure preventive come la vaccinazione, in particolare per il cancro cervicale, e ha detto che un terzo di tutti i tumori è prevenibile e un altro terzo potrebbe essere curato efficacemente se individuato in fase precoce, riducendo significativamente il tasso di mortalità.
“Purtroppo, qui in Nigeria, la maggior parte dei pazienti si presenta allo stadio tre o quattro del cancro, rendendo il trattamento più difficile e spesso fatale” ha detto il medico, evidenziando che in particolare i tumori al seno, alla cervice, al pene e alla prostata rappresentano il 70% di tutti i casi in Nigeria e che esiste un immenso potenziale per ridurre la mortalità per cancro concentrandosi sulla consapevolezza, sullo screening e su una diagnosi accurata.
Otene ha lamentato gli ostacoli posti dal rifiuto culturale e dalle convinzioni religiose, che portano i pazienti a rifiutare di conoscere la propria condizione e a ritardare la ricerca di cure mediche.