Secondo un rapporto statistico del ministero della Salute di Capo Verde, le malattie non trasmissibili (Ncd) sono responsabili del 70% di tutti i decessi nel Paese, di cui oltre un terzo dovuto a malattie cardiovascolari e circa il 5% al diabete. Le malattie cardiovascolari colpiscono poco meno di 170 persone su 100.000, con le donne a rischio leggermente più elevato.
Con il sostegno dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), il ministero della Salute di Capo Verde sta formando gli operatori sanitari sui protocolli di base del Pacchetto di interventi essenziali per le malattie non trasmissibili dell’OMS (Whopen) con un programma pilota in tre centri sanitari primari per affrontare le malattie e i loro fattori di rischio.
Dal 2019, è proseguita la formazione di 16 medici, infermieri e assistenti sociali, con il supporto tecnico e finanziario dell’Oms, per implementare il protocollo in più della metà delle 22 strutture sanitarie primarie del Paese. Con almeno 23 medici ora formati per valutare il rischio cardiovascolare e prescrivere farmaci per la prevenzione secondaria, l’iniziativa sta avendo un impatto diretto su 1.500 pazienti, avvantaggiandone indirettamente altri quasi 285.000.
“Insieme, con una buona sensibilizzazione, una buona educazione e la promozione di abitudini sane, garantiremo di essere in grado di frenare le malattie croniche”, ha affermato Filomena Mendes Gonçalves, ministra della Salute di Capo Verde. “Attraverso questa strategia di formazione dei medici specialisti in medicina generale e di famiglia, stiamo lavorando affinché ogni Comune abbia un medico di riferimento per i protocolli Whopen, assumendoci la responsabilità della formazione continua degli operatori sanitari”, ha aggiunto Flavia Semedo, responsabile sanitario di emergenza dell’Oms a Capo Verde.