La polizia della Guinea Bissau ha disperso oggi con i gas lacrimogeni alcune decine di persone che stavano manifestando pacificamente davanti alla principale sede sindacale del Paese, a Bissau, per chiedere migliori condizioni di lavoro. Secondo la polizia, la manifestazione non era autorizzata.
Il presidente del consorzio Casa dos Direitos della Guinea Bissau, Gueri Gomes, ha definito l’accaduto “deplorevole”. “È deplorevole quanto sta accadendo in Guinea Bissau, è necessario che tutti i guineani se ne assumano la responsabilità e non prendano l’episodio alla leggera”, ha detto parlando alla stampa. “I guineani diveno alzarsi e trovare la forza di dire basta, altrimenti rischiamo di vanificare tutto quello che abbiamo fatto finora per conquistare la libertà”, ha proseguito.
“Il potere politico è nostro, siamo noi che eleggiamo chi ci governa. Il potere politico non può usare la forza di sicurezza contro il popolo, perché la forza di sicurezza è la forza del popolo a cui deve garantire la sicurezza”. “Quando si usa la forza per reprimere la gente, proprio mentre quest’ultima vuole esprimere la propria indignazione, è grave”, ha concluso.
L’Unione nazionale dei lavoratori della Guinea Bissau (Untg) aveva deciso di iniziare oggi una serie di proteste, che teoricamente dovranno proseguire fino al 3 agosto, dopo il fallimento delle trattative con il governo. La polizia ha iniziato a circondare i manifestanti, poi si è allontanata e ha iniziato a sparare gas lacrimogeni. Secondo le testimonianze raccolte dall’agenzia Lusa, i manifestanti si erano limitati fino a quel momento a gridare slogan e non c’erano stati scontri o disordini. Da dicembre la centrale sindacale ha indetto diversi scioperi generali nella pubblica amministrazione, per chiedere al governo, tra le altre cose, il licenziamento dei dipendenti assunti senza pubblico esame, il miglioramento delle condizioni di lavoro e l’aumento del salario minimo degli attuali 50.000 franchi cfa (circa 76 euro) ad almeno il doppio.
Il governo guineano ha vietato le manifestazioni a causa della pandemia causata dal nuovo coronavirus.
Il decreto che proroga lo stato di allerta e che è in vigore fino al 24 luglio stabilisce che “sono consentiti incontri e manifestazioni, purché siano rispettate le misure relative alla distanza fisica minima di un metro tra i partecipanti, al corretto utilizzo della mascherina e igiene delle mani”.
Il decreto raccomanda che “gli eventi richiedano il tempo minimo necessario, al fine di ridurre il periodo di esposizione delle persone”.
(Stefania Ragusa)