Ogni anno, a metà aprile, nel minuscolo arcipelago dell’Oceano Indiano approdano centinaia di costumi e personaggi burleschi di ogni nazionalità e tradizione. Per dare vita al più strabiliante dei carnevali.
In quasi tutto il mondo il carnevale si festeggia con maggior fervore la settimana prima della Quaresima (il nome della ricorrenza deriva dal latino carnem levare, “eliminare la carne”, in riferimento al banchetto che precedeva il periodo di digiuno e, penitenza in preparazione alla Pasqua). Ma il calendario delle Seychelles – la più piccola e meno popolosa nazione d’Africa – è tutto particolare, come il suo carnevale che qui si celebra ogni anno a metà aprile.
Festa contagiosa
La festa prende il nome di Carnaval de Victoria, dalla capitale dell’arcipelago sospeso nelle acque turchesi dell’Oceano Indiano. In realtà le Seychelles non vantano una propria tradizione carnevalesca: alcuni anni fa, il ministero del turismo locale ha pensato di organizzare il “Carnevale dei Carnevali”, invitando delegazioni da tutto il mondo a intervenire con i propri costumi e le proprie maschere tradizionali. Se l’idea può sembrare una semplice trovata commerciale, mettendo in calendario un evento in un periodo di bassa stagione turistica, nella realtà il carnevale di Victoria si è trasformato in una grande kermesse a cui gli isolani partecipano attivamente con tutto il loro entusiasmo e la loro fantasia.
Panda al sole
Per le vie di Victoria sfilano allegri cortei di figuranti di ogni nazionalità: ballerine brasiliane al fianco di guerrieri indonesiani, giocolieri vietnamiti e musicisti sudafricani. Procaci vivandiere tedesche sono al seguito di stoiche ragazzine cinesi impellicciate in costumi da panda con temperature che superano i trenta gradi centigradi. Improbabili abitanti di Notting Hill sfoggiano i loro costumi sontuosi a bordo di mezzi fantasmagorici, seguiti da clown, acrobati e mangiatori di fuoco mauriziani.
L’allegra parata si arricchisce con maschere artigianali confezionate dagli abitanti locali che, a migliaia, fanno a gara per farsi fotografare insieme ai personaggi carnevaleschi. Il tutto si svolge in un’atmosfera gioiosa e autentica, che termina la sera nei parchi cittadini, tra danze improvvisate e grandi bevute di birra. Il giorno successivo tutto torna alla normalità e del carnevale non sembra rimanere nessuna traccia. Almeno fino al prossimo anno.
(testo e foto di Bruno Zanzottera / Parallelozero)