No, non lascerà la Liberia. Pur tra mille difficoltà di ordine pratico e organizzativo, rimarrà nel suo Paese e continuerà a lavorare insieme ai suoi pazienti. Alvin Nah-Doe, 38 anni, è l’unico neurochirurgo in tutta la Liberia. La Liberia ha una popolazione di quasi cinque milioni di persone, ma il dottor Alvin è l’unica persona qualificata per eseguire un intervento chirurgico al cervello. In una recente intervista all’emittente britannica Bbc, ha detto che, sebbene sia in grado di eseguire un intervento chirurgico al cervello, è spesso impegnato nell’aiutare nella cura di lesioni minori. «Posso fare un intervento chirurgico al cervello, ma abbiamo così tante lesioni minori che hanno bisogno del mio intervento», ha affermato. Anche in queste condizioni, insiste che rimarrà nel Paese. «Se lascio questo Paese – ha detto – non ci sarà nessuno che fa quello che posso fare io. Essere qui per aiutare la nostra gente come patriota è qualcosa che amo fare».
Quello della carenza dei medici è un problema gravissimo. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, in Africa, continente afflitto dal 25 % delle malattie del mondo, lavora solo il 3% del totale degli operatori sanitari. E così, in Africa, 12.000 bambini affetti da malattie curabilissime (se gestite da persone competenti), muoiono ogni giorno. Il trend non coinvolge solo il continente, ma riguarda circa il 44% degli Stati membri dell’organizzazione che dichiarano di avere meno di un medico ogni mille abitanti.
Dati confermati da un recente studio dell’Ong Amref, secondo il quale 57 Paesi poveri del mondo, soprattutto in Africa, hanno una gravissima carenza di personale specializzato nel settore sanitario e un miliardo di persone dei Paesi poveri non verrà mai assistito da nessuno.
Alla carenza dei medici si aggiunge l’alto costo delle prestazioni sanitarie. Più di 800 milioni di persone, la maggior parte in Africa, spendono almeno il 10% delle proprie disponibilità per curare sé stessi, la propria famiglia e per le cosiddette spese per accadimenti catastrofici. Almeno metà della popolazione mondiale non riceve i servizi essenziali di cui ha bisogno.
Anche per questo motivo, il dottor Alvin può essere considerato un eroe dei giorni nostri.
(Enrico Casale)