“La questione della memoria è inalienabile e imprescrittibile, e non può essere oggetto di concessioni o contrattazioni”: lo ha dichiarato il presidente algerino, Abdelmadjid Tebboune, in occasione della Giornata nazionale della memoria istituita per ricordare i massacri dell’8 maggio 1945, quando circa 45.000 algerini furono uccisi “dal colonizzatore”.
La questione della memoria e della storia “resterà al centro delle nostre preoccupazioni, fino a quando non verrà trattata in modo obiettivo e coraggioso, in modo da rendere giustizia alla verità storica”, ha aggiunto Tebboune nel discorso riportato dall’agenzia di stampa Aps. “Pur sottolineando la nostra attenzione per il futuro, in un clima di fiducia, ritengo che credibilità e serietà siano prerequisiti fondamentali per portare a termine le misure e delle procedure riguardanti questa questione sensibile e delicata, vista la sua importanza per il popolo algerino, orgoglioso del suo lungo cammino militante nazionale e della sua lotta armata”, ha sottolineato il capo dello Stato.
Algeria e Francia hanno incaricato una commissione mista di storici algerini e francesi di lavorare sul tema della memoria.