La Mauritania e l’Unione Europea (Ue) hanno firmato nei giorni scorsi e reso pubblica, a Nouakchott, una dichiarazione congiunta non giuridicamente vincolante, che stabilisce il rafforzamento di un partenariato in materia di migrazione. I punti riguardanti in particolare la gestione e il contrasto all’immigrazione irregolare erano molto attesi dall’opinione pubblica, e oggetto di controversie, nei giorni scorsi.
Cinque temi legati alla migrazione saranno oggetto di consultazione: un capitolo per facilitare la coesione sociale dei giovani attraverso opportunità socioeconomiche, un altro per aiutare la Mauritania a rispondere all’afflusso di rifugiati e sostenere la comunità che li accolgono o sostenere la mobilità degli studenti, ad esempio migliorando le procedure di rilascio dei visti. Un capitolo riguarda la lotta all’immigrazione irregolare e al traffico di migranti, uno la gestione, la sorveglianza e il controllo delle frontiere.
Per quanto riguarda i rimpatri in Mauritania, il documento menziona solo il potenziale rimpatrio dei “mauritani che soggiornano irregolarmente in Europa”. Una precisazione importante secondo Abdessalam Ould Mohamed Saleh, ministro dell’Economia, che ha dichiarato: “Affermo qui che la Mauritania non sarà mai la patria (alternativa) dei migranti stranieri clandestini. Non li accoglieremo, non li proteggeremo né concederemo loro la cittadinanza”.
Nell’ambito del rafforzamento di questa partnership, entro la fine dell’anno dovrebbero essere stanziati più di 210 milioni di euro.
Dopo la cerimonia della firma della dichiarazione congiunta che istituisce un partenariato sulla migrazione tra la Mauritania e l’Unione europea, il ministro dell’Economia e dello Sviluppo Sostenibile, Abdessalam Mohamed Saleh ha sottolineato la leadership della Mauritania e l’interesse dell’Unione Europea nei suoi confronti come partner strategico, efficace e credibile. Ha ricordato che è stata la Mauritania ad assumere l’iniziativa, avendo constatato le inadeguatezze del quadro che regola le relazioni di cooperazione tra le due parti.
Per il ministro dell’Economia il documento tiene conto degli interessi comuni, nel rispetto della sovranità. Proseguendo, ha dichiarato che i cittadini mauritani sono i primi beneficiari di questa firma, perché avrà un impatto significativo sulla loro vita quotidiana, visti i diversi aspetti socioeconomici che comporta.
Prima di concludere il suo intervento, il ministro ha dichiarato che il Paese non sarà una terra di accoglienza o di reinsediamento di migranti stranieri in situazione irregolare. Egli sostiene che questo accordo non è il risultato di una transazione o di qualsiasi altra forma di accordo sottobanco. Per eliminare ogni ambiguità, il ministro ha precisato che l’intero comunicato è stato letto e distribuito alla stampa.