La guerra continua in Libia e, nelle prossime settimane, gli scontri potrebbero accendersi ulteriormente. Secondo il quotidiano Libya Akhbar, a Misurata stanno arrivando nuovi rinforzi militari. Oltre 150 veicoli armati sono giunti nella città di Abugrein, avamposto tra Misurata e Sirte. Il convoglio comprenderebbe anche missili antiaerei e armi di media potenza, a sostegno delle forze di Misurata di stanza nella città. Questi rinforzi sono stati inviati in previsione dell’avanzata dell’Esercito nazionale libico (Lna), ai comandi di Khalifa Haftar, che ha preso il controllo di Sirte il mese scorso e ha come obiettivo strategico la caduta di Misurata, città alleata al governo tripolino di Fayez al-Sarraj.
Intanto anche il petrolio inizia a scarseggiare. La società di raffinazione di Azzawiya ha dichiarato domenica di essere stata costretta a interrompere le operazioni di raffinazione a causa della mancanza di forniture di greggio. Azzawiya Oil Refining Company è una controllata dalla Libia National Oil Corporation (Noc), la società che gestisce gli idrocarburi libici.
La produzione di petrolio in Libia è fortemente diminuita dal 18 gennaio a causa di un blocco di porti e campi da parte delle milizie fedeli al comandante Khalifa Haftar. La scorsa settimana, secondo alcune stime ufficiali, la produzione di petrolio era scesa a 181.576 barili al giorno (bpd) dai circa 1,2 milioni prima dell’interruzione. La Noc ha dichiarato che le perdite ammontano a circa 1,042 miliardi di dollari.