di Claudia Volonterio
La moda contemporanea in Nigeria non dimentica le tradizioni e i giovani designer di oggi utilizzano spesso nelle loro collezioni tessuti tradizionali, come l’Aso-oke, un tessuto tessuto a mano originario del popolo Yoruba, utilizzato in occasioni speciali. Una delle eredità più grandi a cui possono ispirarsi è sicuramente la pioniera della moda nigeriana, Folashade ‘Shade’ Thomas-Fahm, considerata la prima stilista e imprenditrice di moda del Paese, la prima donna ad aprire una boutique a Lagos.
La pioniera della moda in Nigeria ha un solo nome: Folashade ‘Shade’ Thomas-Fahm, nata a Lagos nel 1933. Fu la prima donna negli anni Sessanta a portare una luce alla moda del Paese ancora agli esordi, cambiandola per sempre. Più che una stilista il suo fu un vero e proprio ruolo da imprenditrice, capace di ispirare ancora oggi le designer di moda nigeriane e non solo. Dopo essersi formata a Londra al Saint Martin’s School of Art torna a Lagos, dove si avventura nell’impresa di creare un suo marchio, nominato “Shade Styles”. Eleganza, innovazione ed elaborazione fresca e contemporanea dei tessuto tradizionali nigeriani, valorizzandoli: questi gli intrecci fondamentali della sua arte tessile.
Una moda che rompe gli argini e attira l’attenzione, quella di Shade, divenendo ben presto un’icona internazionale. I suoi modelli furono presentati al mondo che poteva finalmente conoscere e apprezzare una nuova estetica prettamente nigeriana. La moda diventa uno strumento politico per il superamento delle chiusure coloniali. “La moda in quegli anni è diventata fondamentale per la decolonizzazione delle menti: molte persone si sono rivolte agli abiti per esprimere le loro libertà ritrovate, indossando tessuti locali”, riporta il sito V&A.
L’importanza della pioniera riguarda anche l’uguaglianza di genere: Shade era ed è ancora un simbolo dell’emancipazione e dell’empowerment femminile. Il suo farsi strada a gamba tesa nell’industria della moda dominata dagli uomini ha ispirato generazioni di donne non solo in Nigeria, ma in tutta l’Africa.
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La sua boutique di Lagos divenne dagli anni Sessanta in poi un luogo di riferimento per la città, attirando una clientela di prestigio come i reali. Il segreto vincente del suo stile – spiega la medesima fonte – era la sua capacità di reinventare stili tradizionali adattandoli a una donna moderna che vive nuovi spazi della contemporaneità. Tra i modelli più iconici il gèlè (fascia per la testa) pre-annodato per facilitare la procedura per indossarlo e l’aggiunta di una cerniera all’ìró.
Oggi la sua eredità vibra nelle nuove generazioni di designer della moda nigeriani, uniti nel voler portare avanti questo connubio tra innovazione e tradizione. Molti di loro fanno parte della Fashion Designers Association of Nigeria, associazione che, si legge sul sito, è stata fondata per riunire gli stilisti in Nigeria e promuovere la cultura nigeriana attraverso la moda e lo stile. Serve anche come piattaforma che offre ai suoi membri pari opportunità per far avanzare la propria carriera come designer e dare un contributo all’industria dell’arte, della cultura e del turismo del Paese.