Venancio Mondlane (nella foto), figura di spicco dell’opposizione mozambicana, ha annunciato ieri mattina su Facebook che non si terranno grandi marce di protesta questa settimana. Al loro posto, dal oggi al 22 novembre, ci saranno tre giorni di lutto per le vittime di uccisioni e rapimenti. Mondlane ha proposto che durante questi giorni di lutto, a mezzogiorno, tutti i veicoli dovrebbero fermarsi per 15 minuti ovunque si trovino. Dopo questa pausa, gli automobilisti potranno riprendere a guidare, ma suonando il clacson. Per chi non possiede un’auto, Mondlane ha suggerito di creare cartelli con messaggi contro i rapimenti e le uccisioni, chiedendo al contempo il ripristino di elezioni eque e un Mozambico libero. Il tradizionale panelaço, ovvero il rumore prodotto colpendo pentole e padelle, continuerà ogni sera dalle 21 alle 22, ma esclusivamente all’interno delle abitazioni, condomini o gruppi di case. Durante i giorni di lutto, Mondlane ha invitato la popolazione a indossare abiti neri, nastri, guanti o altri simboli di protesta e solidarietà.
Mondlane ha anche condannato la violenza e gli atti di vandalismo che hanno caratterizzato alcune manifestazioni recenti, attribuendoli a individui reclutati per infiltrarsi nei movimenti di protesta e screditarli. Questa mobilitazione simbolica rappresenta un cambio di strategia per mantenere alta l’attenzione sulla crisi politica e sociale del Mozambico, pur evitando ulteriori scontri e tensioni nelle strade.
La Renamo, storico partito di opposizione mozambicano, ha chiesto l’annullamento delle elezioni generali del 9 ottobre, accusando il governo di frode elettorale e alimentando tensioni che hanno già provocato violente proteste in tutto il Paese. Lo riporta il sito News24.com. “Siamo qui per chiedere l’annullamento immediato dei risultati delle elezioni generali”, ha dichiarato in conferenza stampa il leader di Renamo, Ossufo Momade. Ha aggiunto che fino a nuove elezioni “libere, eque e trasparenti”, il Mozambico dovrebbe essere guidato da un governo provvisorio. “Il processo elettorale è stato macchiato da urne imbottite di schede false, falsificazione di documenti e spogli privi della supervisione dei rappresentanti dei partiti”, ha accusato Momade, esortando gli organi di giustizia a intervenire per garantire “pace e riconciliazione nazionale”.
Le elezioni, vinte ufficialmente dal partito di governo Frelimo con il 71% dei voti, hanno visto il partito Podemos di Venancio Mondlane ottenere il 20% e il Renamo il 6%. Momade ha denunciato irregolarità, tra cui presunte manipolazioni dei voti, detenzioni di candidati dell’opposizione e spogli elettorali non trasparenti.
Le proteste, inizialmente guidate dai sostenitori di Podemos, sono sfociate in violenti scontri in diverse città. La repressione da parte della polizia ha causato almeno 50 morti, secondo Human Rights Watch, mentre gruppi locali temono che il bilancio delle vittime possa essere molto più alto. Le tensioni hanno portato alla chiusura intermittente del confine principale con il Sudafrica, aggravando ulteriormente la situazione.
Il Consiglio costituzionale, chiamato a confermare i risultati elettorali, ha tempo fino a gennaio per prendere una decisione, quando il presidente uscente Filipe Nyusi dovrà cedere il potere al candidato del Frelimo, Daniel Chapo. La situazione rimane critica, con un clima di instabilità politica e sociale che minaccia di perdurare se non si troverà una soluzione condivisa tra le parti.
Il presidente mozambicano Filipe Nyusi ha avanzato una proposta concreta per affrontare l’attuale crisi politica e sociale: organizzare un incontro con i quattro principali candidati alle elezioni presidenziali. Lo ha detto nel corso di un discorso nazionale di 45 minuti trasmesso ieri pomeriggio nel quale ha invitato Daniel Chapo, Venancio Mondlane, Ossufo Momade e Lutero Simango a partecipare a un confronto diretto. Tuttavia, ha sottolineato che “il principale ostacolo alla risoluzione della crisi sono i grandi ego”.
Il presidente ha anche invitato la popolazione ad aspettare il rapporto del Consiglio Costituzionale prima di trarre conclusioni sulle elezioni e ha esortato i cittadini alla calma, alla tolleranza e alla pazienza, affermando che i diritti delle persone di muoversi liberamente sono più importanti di quelli dei manifestanti. Ha inoltre ribadito che non esiste alcun diritto a impedire il funzionamento del governo.
Nel discorso, Nyusi non ha riconosciuto alcun problema relativo alla gestione delle elezioni o alla crescente tensione sociale, né ha proposto misure concrete per affrontare le denunce di frode elettorale o le proteste in corso.