In Zimbabwe, nei sondaggi elettorali si sta riducendo il divario tra il presidente in carica Emmerson Mnangagwa e il leader dell’opposizione Nelson Chamisa. I due uomini sono ora a soli tre punti di distanza nelle intenzioni di voto. Secondo un recente sondaggio, l’opposizione guidata dal Mdc raccoglierebbe il 37% delle intenzioni di voto, contro il 40% per Zanu-PF. Una differenza di soli tre punti, che sembra indicare una certa fragilità del partito di maggioranza.
Una sconfitta dello Zanu-Pf rappresenterebbe una svolta storica. Sarebbe infatti la prima volta dall’indipendenza del Paese (1980) che il partito non riuscirebbe a vincere. La formazione che ha condotto la guerra contro i colonialisti britannici e contro la minoranza bianca rhodesiana, ha governato per quarant’anni. In Robert Mugabe aveva sempre riconosciuto il suo leader anche quando quest’ultimo aveva trasformato il Paese in una feroce dittatura. Oggi, con la caduta di Mugabe e l’avvento di Mnangagwa, pare che il partito abbia perso la presa sulla nazione.