Sedici soldati nigerini sono caduti ieri sul campo di battaglia nel sud del Niger, in uno scontro che ha seguito un attacco compiuto da terroristi di Boko Haram a Baroua, nel comune di Bosso, nella regione di Diffa, che confina con il nord della Nigeria. Inizialmente, fonti locali hanno riferito che l’attacco compiuto nella notte tra martedì e mercoledì, aveva provocato due morti tra le fila dell’esercito nazionale. Ma ieri il bilancio è stato rivisto al rialzo a seguito delle operazioni effettuate dalle forze armate nella zona, e dei pesanti combattimenti avvenuti contro gli assalitori.
Un comunicato del ministro della Difesa, Alkassoum Indatou, riferisce che negli scontri sono stati uccisi anche 50 assalitori e che è stata sequestrata una grande quantità di armi e munizioni di diverso calibro. Il bilancio delle perdite in vite umane nei ranghi dei soldati potrebbe invece appesantirsi, perché si contano anche nove feriti.
I combattimenti hanno visto in campo mobilitarsi le truppe nell’area, in particolare elementi della “Zona di difesa VI” che operano nell’ambito della Multinational Joint Force (Fmm). Il comunicato attribuisce la paternità dell’attacco al gruppo radicale nigeriano Boko Haram.
L’area di Diffa è soggetta agli attacchi di Boko Haram e delle sue varie fazioni, principalmente ISWAP, il ramo dello Stato Islamico (IS) in Africa occidentale.
Baroua, a tre chilometri dal Lago Ciad, è un villaggio emblematico che ha subito diversi attacchi dall’inizio, nel 2015, da parte della nebulosa terroristica nigeriana in Niger. La località aveva accolto a giugno il ritorno di popolazioni sfollate per quasi sei anni, grazie al nuovo programma di reinsediamento degli sfollati nella regione attuato dalle autorità su indicazione del capo dello Stato Mohamed Bazoum, che proprio a Baroua si era recato in visita il 2 luglio scorso.
“Attaccando questo villaggio, simbolo della prima operazione riuscita per il ritorno degli sfollati, Boko Haram ha voluto seminare il caos e scoraggiare gli altri sfollati dal tornare ai propri villaggi. Centotrentamila sfollati interni sono stipati in villaggi di fortuna lungo la strada nazionale 1 e aspettano il loro ritorno”, scrive Moussa Kaka, il corrispondente di Radio France Internationale in Niger.