Dall’inizio dell’anno, l’Algeria ha continuato ininterrottamente a espellere migranti. La maggior parte di essi sono stati portati al confine con il Niger. Ma la scorsa settimana un gruppo è stato espulso verso il Mali. Non esistono statistiche ufficiali del numero di espulsi, quello che si sa è che sono in maggioranza persone provenienti dall’Africa subsahariana. Vengono arrestati nei cantieri o nelle piccole officine in cui lavorano, poi sono raggruppati e portati al confine.
La scorsa settimana, un gruppo di uomini arrestati a Ghardaia, a 600 chilometri a sud della capitale, è stato espulso verso il Mali. Erano più di 120 persone: maliani, ma anche guineani, ivoriani, senegalesi, gambiani, burkinabè.
Secondo una dichiarazione di Human Rights Watch, una volta in Mali, i migranti si sono diretti a Gao, ma sono stati attaccati da uomini armati sulla strada. Sono stati rapinati e alcuni di essi sono stati feriti. Dopo due giorni di viaggio, hanno poi raggiunto Gao dove sono stati curati dalle associazioni. Martedì, a Bamako, un gruppo di ex migranti ha dimostrato davanti all’ambasciata d’Algeria per protestare contro le condizioni di espulsione.
(15/03/2018 Fonte: Rfi)