Quelli di quest’estate, a Rio de Janeiro in Brasile, saranno i primi Giochi Olimpici per gli atleti del Sud Sudan. Selezionati dalla Federazione, si allenano a ritmi serrati a Juba, la capitale del Paese che ha proclamato la sua indipendenza cinque anni fa.
«Non facciamo altro che allenarci – dice Joseph Ben Ohisa, coach della federazione sud-sudanese di atletica – e i nostri ragazzi stanno facendo bene. Ogni sabato ci ritroviamo sul campo per fare delle prove, e stanno andando bene. Penso che a Rio si potrà fare qualcosa di buono. Anche se non si vinceranno medaglie, vorrei che almeno si battessero i nostri record».
Tuttavia, la voglia di partecipare non basta. Mancano i soldi: «Abbiamo dei talenti, naturalmente abbiamo dei talenti – dice Jim Long John, segretario generale della Federazione di atletica – la sola sfida che abbiamo è l’aspetto finanziario, l’attrezzatura, le piste, ecco le nostre sfide. Per il momento tutti i nostri sforzi sono su questo e vedremo se potremo avere dei fondi per andare a Rio de Janeiro».
«Sono capace, sono sicuro che con le mie gambe potrò fare qualcosa di buono – dice Abraham Majok, 17 anni, atleta della marcia – ma il problema sono i soldi; non sappiamo se il Paese finanzierà la nostra partecipazione a Rio. Perchè, sono sicuro, se il Paese è pronto a inviarmi a Rio, io sono pronto a correre».
(12/02/2016 Fonte: Askanews)
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