Il ministero della Salute mauritano ha pubblicato questa settimana una circolare che disciplina l’attività di formazione in campo sanitario. Nel documento, firmato dal ministro della Salute Abdallah Sidi Mohamed Wadeh, si legge del “divieto di formazione in campo sanitario per tutte le Ong senza previa autorizzazione da parte del ministero della Salute”. Lo riporta Agence Ecofin.
Questa decisione deriva dalla constatazione che le organizzazioni offrono sempre più programmi di formazione nelle scienze della salute, un tema su cui il governo mauritano è chiaro: “La formazione in campo sanitario è riservata esclusivamente alle scuole di sanità pubblica e ai programmi sanitari nazionali”. Il nuovo provvedimento impone alle strutture sanitarie pubbliche e private di non tenere conto dei titolari del certificato rilasciato dalle Ong in fase di reclutamento.
Queste misure mirano a ripulire il sistema sanitario mauritano, che sta attualmente attuando un Piano nazionale di sviluppo sanitario per il periodo 2022-2030, la cui sfida principale è garantire la copertura sanitaria universale. Sostenuto da diversi pilastri, questo piano attribuisce il primo posto alla fornitura di personale sanitario di qualità.
In Mauritania manca personale sanitario qualificato: i dati del ministero della Salute indicano che nel Paese la proporzione di personale sanitario qualificato è di 15 ogni 10.000 abitanti mentre l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) raccomanda 23 professionisti ogni 10.000 abitanti. Allo stesso tempo, il rapporto dei medici è di 0,16/1000 abitanti mentre l’Oms raccomanda 2,3/1000 abitanti, e quello degli infermieri è di 0,34/300 abitanti mentre l’Oms raccomanda 1 infermiere ogni 300 abitanti.