La storia si sta ripetendo in Darfur. Con questi termini l’ambasciatrice statunitense presso le Nazioni Unite Linda Thomas-Greenfield ha messo in guardia il Consiglio di sicurezza dell’Onu contro la situazione in Sudan e in particolare contro la crisi a el-Fasher nel Nord Darfur.
“Un attacco a el-Fasher sarebbe un disastro oltre al disastro. Metterebbe a rischio cinquecentomila sfollati interni, persone che hanno viaggiato da tutto il Darfur per cercare rifugio. E questo senza contare i due milioni di sudanesi che vivono ad el-Fasher”, ha avvertito l’ambasciatrice statunitense ai giornalisti dopo una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sul Sudan.
Ha inoltre sottolineato i rapporti secondo cui i gruppi armati delle Forze di supporto rapido (Rsf) e le loro milizie alleate hanno raso al suolo diversi villaggi a ovest di el-Fasher e stanno pianificando un attacco imminente a el-Fasher.
Il funzionario statunitense ha affermato che si sta preparando una crisi di proporzioni epiche: “In questo momento, 5 milioni di persone in Sudan sono sull’orlo della carestia e decine di milioni di persone hanno un disperato bisogno di aiuti. Eppure, le parti in conflitto continuano a ostacolare l’accesso e gli aiuti umanitari”, ha infine deplorato Thomas-Greenfield.
El-Fasher funge da principale centro umanitario nella vasta regione occidentale del Darfur, dove vive circa un quarto dei 48 milioni di abitanti del Sudan.