Il rappresentante speciale del Segretario generale per il Sudan delle Nazioni Unite, Volker Perthes, ha annunciato l’avvio di un processo politico intra-sudanese volto a trovare una via d’uscita dall’attuale crisi politica e tracciare un percorso verso la democrazia e la pace.
“È ora di porre fine alla violenza ed entrare in un processo costruttivo. Questo processo sarà inclusivo. Tutte le principali parti interessate civili e militari, compresi i movimenti armati, i partiti politici, la società civile, i gruppi di donne e i comitati di resistenza, saranno invitati a partecipare al processo politico facilitato dalle Nazioni Unite”, ha affermato Perthes (nella foto di apertura).
Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito e Stati Uniti hanno sostenuto l’invito delle Nazioni Unite ai leader militari, ai gruppi politici e ad altri partiti del Sudan per discutere un modo per porre fine alla crisi iniziata dal colpo di stato del 25 ottobre. Anche l’Organizzazione per la cooperazione islamica ha affermato il suo sostegno al dialogo e agli sforzi di riconciliazione in queste ore.
La crisi del Sudan è cominciata quando i militari hanno lanciato un colpo di stato, arrestando il primo ministro Abdalla Hamdok ed esautorando il governo. Hamdok è stato successivamente reintegrato dopo aver firmato un accordo politico con il generale Abdel-Fattah al-Burhan il 21 novembre che gli ha permesso di formare un governo indipendente di tecnocrati, fino a quando non si sarebbero potute tenere le elezioni nel luglio 2023.
Tuttavia, Hamdok si è dimesso il 3 dicembre e si è detto “incapace di combinare tutte le componenti della transizione per raggiungere una visione unitaria”. Durante questi mesi sono continuate le proteste di piazza, represse con violenza dalle forze di sicurezza. I medici hanno affermato che almeno 63 civili sono stati uccisi.
L’Associazione dei professionisti sudanesi (Spa), una coalizione di attivisti che ha partecipato alle proteste contro l’ex presidente Omar al-Bashir e a quelle contro l’attuale golpe, ha respinto ieri i colloqui promossi dalle Nazioni Unite per risolvere la crisi politica del Paese. “Respingiamo categoricamente questa chiamata, che cerca di spingere verso la normalizzazione con il consiglio militare e la sua autorità”, ha affermato l’associazione in una nota. Spa affermato che una soluzione alla crisi politica del Sudan inizia con il “rovesciamento completo del consiglio militare e la consegna dei suoi membri alla giustizia”.