Un continente in ripresa economica, con ampi margini di crescita e ricco di opportunità per gli investimenti italiani, che allo stesso tempo sta vivendo un momento di incertezza legato alla pandemia di Covid-19 e in cui le istituzioni di alcuni Paesi si sono rivelate molto fragili. Questo è il quadro che è emerso ieri dalla conferenza Africa 2022 organizzata dalla rivista Africa e Affari (in collaborazione con Assolombarda e Confindustria Assafrica & Mediterraneo) sul tema delle prospettive economiche del continente africano per l’anno appena iniziato.
di Tommaso Meo
Tanti e di alto livello gli ospiti che sono intervenuti e ai quali la vice ministra degli Esteri e della cooperazione internazionale Marina Sereni ha rivolto il suo saluto introduttivo. “L’Africa è sempre di più una priorità della politica estera italiana” ha detto Sereni, ricordando le ultime iniziative del ministero come la conferenza Italia-Africa di ottobre 2021 e che ha riunito a Roma i rappresentanti di 50 Paesi africani per affrontare temi come lo sviluppo sostenibile, la tutela dell’ambiente, le energie rinnovabili e della transizione energetica.
Il discorso di Sereni, ha illustrato la portata – oltre 438 milioni di euro di assistenza pubblica allo sviluppo nel 2020 – e le aree di intervento della cooperazione italiana in Africa: l’ambiente, il clima, la salute, la sicurezza alimentare, l’istruzione e la formazione, . In conclusione, la vice ministra ha affermato che parlare di Africa significa parlare del futuro di un continente “ma significa anche parlare del nostro Paese, delle possibilità di uno sviluppo condiviso creato insieme nel segno della sostenibilità e dell’equità”.
Le opportunità per l’Italia in Africa corrono parallelamente alla crescita dei Paesi del continente e delle loro economie come ha detto nel suo intervento anche Veronica Squinzi, amministratrice delegata di Mapei e vicepresidente di Assolombarda. L’imprenditrice ha rimarcato la grande importanza dell’area di libero commercio continentale Africano (Afcfta), che faciliterà la diffusione interna del Made in Africa ma favorirà anche l’apertura dei mercati e delle imprese africane verso l’esterno. In particolare l’accordo sarà “un volano per la digitalizzazione, l’e-commerce e l’informatizzazione di logistica e trasporti” ha sostenuto Squinzi.
Secondo Massimo Dal Checco, direttore di Confindustria Assafrica e Mediterraneo, l’Italia è rimasta un po’ indietro rispetto agli investimenti di altri Paesi in Africa, ma ha tutte le carte in regola per recuperare terreno. Per farlo è “importante collaborare con altre aziende e lavorare come filiera” ha spiegato. Anche per questo Confindustria Assafrica e Mediterraneo “ha creato un tavolo con il Maeci, Sace, Ice, Simest, Cassa Depositi e prestiti e Ispi per stabilire tavoli operativi per favorire il ruolo anche delle piccole e medie imprese”. Dal Checco ha sostenuto anche che questo è un momento ottimo per iniziare a investire nel continente a causa della sua resilienza alla crisi del Covid.
Il rimbalzo è stato illustrato anche da Massimo Zaurrini, giornalista e direttore di Africa e Affari/InfoAfrica, secondo cui il potenziale del continente rimane invariato per il futuro. “Con il 2021 sono ripresi anche gli investimenti stranieri. Tra gennaio e agosto 2021, gli afflussi sono stati pari a 4,4 miliardi di dollari” ha spiegato Zaurrini. Gli investimenti diretti esteri (Ide), “diminuiti del 12%”, un dato comunque migliore di quello registrato in altre regioni, “si prevede che crescano nel 2021 e, più decisamente, oltre il 2022”.
Nella seconda parte del webinar hanno raccontato la loro esperienza di business in Africa diverse realtà che lavorano in vari settori, dalla formazione alla blockchain, e che hanno illustrato gli spazi per le aziende e le tecnologie italiane nelle economie del continente. A proposito di trovare le opportunità più adatte, il professore Umberto Ferraro Petrillo, ha presentato brevemente il progetto di software che l’università Sapienza sta sviluppando in partnership con l’agenzia di stampa Internationalia, e che servirà a trovare le occasioni di investimento in Africa per le imprese e gli enti in ambito green.
Gli interventi hanno suscitato grande interesse e molte domande tra i più di 150 partecipanti alla conferenza, tra cui tanti imprenditori e attori della cooperazione italiana. Tra richieste di dettagli, prospettive e suggerimenti, i dati che emergono con più chiarezza sono il crescente interesse di politica e industria nei confronti del continente e la necessità, ormai assodata per tutti, di fare rete e agire insieme per moltiplicare la propria forza economica.