di Tommaso Meo
Si è aperto ieri a Kampala, la capitale dell’Uganda, il diciannovesimo vertice del Movimento dei Paesi non allineati, con la nazione ospitante che ha chiesto maggiore multilateralismo e solidarietà per affrontare le numerose incognite a cui il mondo si trova a dover rispondere.
“Oggi stiamo affrontando diverse sfide in tutto il mondo, tra cui conflitti in diverse parti del mondo, insicurezza alimentare, migrazione, disoccupazione, pandemie sanitarie, cambiamento climatico e terrorismo”, ha affermato il ministro degli Affari Esteri ugandese Jeje Odongo (foto di apertura) aprendo la conferenza. Odongo, citato dal giornale locale New Vision, ha osservato che il movimento, fondata nel 1961 nel mezzo di un mondo diviso dall’antagonismo tra gli Stati Uniti e l’ex Unione Sovietica, rimane un’organizzazione importante nella sempre più complessa situazione internazionale.
Il movimento comprende ancora 120 Stati, 18 Paesi e dieci organizzazioni di osservatori e costituisce il secondo blocco internazionale più numeroso dopo le Nazioni Unite. Fra i principali obiettivi odierni dell’organizzazione ci sono la promozione di una riforma del sistema multilaterale internazionale, a partire dall’Onu e dal suo Consiglio di sicurezza, e il supporto alla cooperazione all’interno del sud globale.
Odongo ha anche citato le sfide nel finanziamento dello sviluppo e la questione del fardello del debito. “È quindi fondamentale per noi affrontare collettivamente le questioni esistenti, nuove ed emergenti per il bene dell’umanità” ha detto. “L’Uganda ritiene che il multilateralismo e la solidarietà siano necessari molto più che mai per prepararci individualmente e rispondere collettivamente a ulteriori sfide”, ha aggiunto.
Quello del Movimento dei Paesi non allineati è uno dei più grandi incontri globali che l’Uganda ospita dopo l’incontro dei capi di governo del Commonwealth del 2007. Oltre 4.000 delegati, tra cui il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres e capi di Stato e di governo, sono attesi al vertice dal titolo “Deeping cooperation for shared global affluence” (Approfondire la cooperazione per un benessere globale condiviso). In questa occasione il presidente ugandese Yoweri Museveni succederà alla guida del Movimento dei non allineati prendendo il testimone dal presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev.
Secondo gli analisti questo vertice si tiene in un momento di crescente frustrazione nei confronti dell’ordine mondiale guidato dall’Occidente a causa delle crescenti differenze sulla guerra russa in Ucraina, sulla lotta contro il cambiamento climatico e sul sistema economico globale. A questo vertice seguirà quello del G77+Cina, che inizierà sabato sempre a Kamapala e si concluderà il 23 gennaio