Le “complessità della politica ruandese” devono essere risolte “dai ruandesi”. A scriverlo in un tweet pubblicato sul suo profilo personale è Paul Kagame, presidente del Ruanda.
Il messaggio è il primo di due indirizzati direttamente ai profili di Samantha Power, ambasciatrice statunitense al Palazzo di Vetro e Louis Charbonneau, corrispondente dell’agenzia Reuters che segue i lavori dell’Onu. Kagame risponde così alle dichiarazioni della stessa Power, che aveva detto di auspicare un ritiro del capo di stato al termine del suo attuale mandato, come previsto dalla costituzione vigente.
“Dimenticate le manovre parlamentari” aveva aggiunto Kagame nel secondo tweet rivolto agli stessi interlocutori, riprendendo un’altra espressione usata da Power per definire l’attuale processo di riforma della costituzione ruandese, quasi concluso, che permetterebbe al capo di stato di restare al potere fino al 2034. Queste parole erano state citate anche nell’articolo che proprio Louis Charbonneau aveva dedicato al tema.
(02/12/2015 Fonte: Misna)
paul kagame
-
Martedì 17, il Senato ruandese ha adottato la riforma costituzionale che permette a Paul Kagame di ricandidarsi nel 2017 e, almeno teoricamente, di rimanere al potere fino al 2034. La riforma è…
-
Ieri è stato compiuto un altro passo in avanti verso la ricandidatura (e la quasi certa rielezione) di Paul Kagame alla Presidenza del Ruanda. Come riporta la Bbc, la Corte…
-
Mentre il Parlamento di Kigali dà il via libera alla candidatura per il terzo mandato del Presidente Paul Kagame, le Forze democratiche unite (Fdu, partito illegale nel Paese) denunciano un…
-
Sarà un referendum a decidere sulla legittimità di una candidatura di Paul Kagame a un nuovo mandato da presidente: lo prevede un disegno di legge di riforma costituzionale approvato oggi…
-
In una conferenza che si è tenuta questo fine settimana, i responsabili del Fronte patriottico ruandese (Rpf), il partito al potere in Ruanda, hanno affermato che sarebbero favorevoli a una…
-
Il lupo perde il pelo, ma non il vizio. Molti Presidenti africani (a parole) si dicono democratici e poi, appena possono, si smentiscono. E, così, siamo di fronte all’ennesimo caso…