Le autorità del Kenya hanno consegnato ieri sette corpi del culto di Shakahola ai loro familiari. I corpi sono stati identificati attraverso l’analisi del Dna e sono stati restituiti alle famiglie per la sepoltura. Lo riportano i media keniani.
Queste persone, un tempo membri della Good news international church del santone religioso cristiano Paul Mackenzie, sono state convinte e costrette a morire di fame, così da finire in paradiso e incontrare Gesù: dalla metà di aprile, quando è emersa questa vicenda e l’esistenza di questa setta religiosa, un totale di 429 corpi sono stati riesumati da 35 fosse comuni poco profonde trovate vicino a Malindi nella foresta di Shakahola, su un terreno appartenente alla chiesa di Paul Mackenzie. Le indagini della polizia hanno rivelato che ad alcune vittime mancavano gli organi, il che ha fatto sorgere il sospetto di traffico di organi umani.
Le autorità keniote stanno pianificando un rilascio graduale dei restanti corpi identificati: 34 corpi saranno restituiti alle famiglie nelle prossime settimane, attualmente si trovano all’obitorio dell’ospedale della sottocontea di Malindi a Malindi.
Titus Ngonyo, una delle persone che ha potuto riaccogliere il corpo di un familiare è stato sopraffatto dal dolore: parlando con i giornalisti ha espresso profonda tristezza per aver perso quattro membri della famiglia, tutti seguaci del culto di Shakahola: “Il mio cuore è pesante dal dolore mentre piango la tragica perdita dei miei cari familiari. Chiedo al governo di aiutare la mia famiglia con la sepoltura poiché non posso raccogliere fondi da solo”