L’arte può cambiare la vita delle persone e a volte salvarle. E’ successo all’ex bambino soldato Peter Oloya, sopravvissuto all’orrore del rapimento da parte dell’LRA, guidato da Joseph Kony, ricercato dalla Corte penale internazionale per crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Oggi Oloya è un artista di fama internazionale e la sua arte si esprime attraverso la lavorazione dell’argilla.
La storia di Peter Oloya, diffusa dalla Bbc, è una storia di speranza e di nuovi inizi, che Oloya ha potuto raggiungere dopo essere riuscito a scappare dall’orrore del rapimento da parte dell’LRA,
L’amore per la scultura è nato per la prima volta mentre andava a caccia di argilla con sua nonna nel nord dell’Uganda, un’area diventata famosa per le incursioni guidate dal gruppo ribelle dell’Esercito di Resistenza del Signore (LRA). “Mia nonna mi ha mostrato dov’è l’argilla, che tipo di argilla usare e perché”, racconta l’artista alla Bbc,
Oloya da piccolo è rimasto affascinato e si è lasciato ispirare dal modo in cui le mani di sua nonna trasformarono l’argilla in bellissimi vasi. Oggi Oloya è uno degli scultori più conosciuti dell’Uganda e una delle principali gallerie di scultura di Londra ospiterà questo mese una mostra delle sue opere. Un presente che non sperava di raggiungere, un riscatto dalla terribile condizione che ha dovuto vivere a soli 11 anni. A quell’età, riporta la Bbc, è stato rapito dall’LRA mentre la sua famiglia si era avventurata di nuovo nel loro giardino per raccogliere semi di sesamo.
È stato picchiato, separato da sua madre e portato con altri ragazzi prigionieri nella boscaglia. L’argilla a quel tempo è stata un modo per sopravvivere all’orrore. Dopo 18 mesi di prigionia è riuscito a scappare e grazie all’arte a rinascere. Nel 2004 si è diplomato alla Makerere School of Fine Art.