La Nigeria, Paese di quasi 220 milioni di abitanti, il “gigante” del continente africano definita spesso “un continente nel continente”, è “seduta su una bomba a orologeria” e finché povertà, corruzione e l’economia saranno un problema per la sua popolazione le cose non potranno che peggiorare. È questa, in sintesi, la posizione della Conferenza episcopale della Nigeria, che ieri ha diffuso un documento ufficiale al termine della seconda assemblea plenaria del 2024, tenutasi ad Auchi, nell’area del governo locale di Etsako West, nello stato nigeriano di Edo, a maggioranza cattolica.
Il presidente della Conferenza episcopale nigeriana, l’arcivescovo di Owerri monsignore Lucius Ugorji, ha detto in apertura dell’incontro che i vescovi intendono sottolineare che “finché la nazione sarà afflitta da povertà, difficoltà e corruzione, e finché il futuro dei giovani nella nostra nazione rimarrà cupo, continueremo a vedere proteste. Invece di affrontare il male, cercando di annegare la nazione, alcuni funzionari governativi sono impegnati a scaricare la responsabilità e a cercare un capro espiatorio”.
Secondo l’arcivescovo cattolico in tal senso il Paese è “seduto su una bomba a orologeria” ma “gli agenti della sicurezza cercano di reprimere i soggetti coinvolti” nelle proteste “con accuse inventate”, cosa che fa sollevare la preoccupazione della Conferenza episcopale sulla tenuta generale dello stato di diritto in Nigeria.
“Questo è delirante” accusa Ugorji, riferendosi all’impressione che il governo cerca di dare circa le riforme che l’amministrazione Tinubu sta portando avanti, che stanno aggravando la situazione economica e la tensione nel Paese.