Uno storico processo di due giorni contro diversi esponenti di Boko Haram si è celebrato nei giorni scorsi presso il centro di detenzione militare di Kanji, nello stato del Niger, in Nigeria occidentale. Il ministro della Giustizia nigeriano Lateef Fagbemi, che è anche procuratore generale della Federazione, ha annunciato in un comunicato stampa il verdetto.
Delle 125 persone processate dall’Alta corte federale, 85 sono state giudicate colpevoli di finanziamento del terrorismo, 22 di crimini legati alla Corte penale internazionale, ovvero di crimini contro l’umanità, genocidi o crimini di guerra, mentre gli altri 18 imputati sono stati condannati per vari reati terroristici. Il collegio giudicante era composto da cinque giudici.
Secondo la stampa nigeriana, rappresentanti della Commissione nazionale per i diritti umani, dell’Ordine degli avvocati nigeriani e dell’Unodc, l’Ufficio delle Nazioni unite contro la droga e il crimine, hanno partecipato alle udienze di questo processo certificando la conformità della procedura: già tra il 2017 e il 2018 si erano fatte diverse sperimentazioni di questo tipo di processo. La procura generale aveva comunicato, il 26 luglio, che 400 ex-combattenti di Boko Haram che avevano scontato la pena sono stati trasferiti in un centro nello stato di Gombé, nel nord-est del Paese, per essere “riabilitati, deradicalizzati e successivamente reintegrati”.
Il centro, la tipologia di processi e le politiche di reinserimento in società fanno tutte parte dell’Operazione corridoio sicuro, avviata nel 2016 con l’obiettivo di consentire agli ex combattenti di Boko Haram di reintegrarsi nella società. Il governo nigeriano aveva annunciato, poche settimane fa, dei piani per perseguire i 5.000 membri di Boko Haram catturati nella regione nord-orientale del Paese e attualmente detenuti in varie carceri del Paese: la scelta di processarli in gruppo è stata presa sulla base di ragionamenti molto complicati e, in particolare, cerca di rendere i processi rapidi e poco costosi ma di garantire comunque agli imputati la tutela dei loro diritti procedurali.
Dal 2015, il gruppo Boko Haram ha ampliato l’area delle proprie operazioni estendendo i suoi attacchi ai Paesi confinanti, Camerun, Ciad e Niger, causando almeno altre 2.000 vittime nell’area del bacino del lago Ciad. Sono centinaia di migliaia i nigeriani che vengono sfollati ogni anno a causa di attacchi terroristici e conflitti in corso. Dal 2009, il gruppo terroristico è stato responsabile di attacchi terroristici di massa in tutto il nord della Nigeria, attacchi che hanno causato oltre 20.000 morti.