di Céline Nadler
Tredici delle principali organizzazioni della società civile (Osc) della Nigeria hanno affermato che il presidente Bola Ahmed Tinubu non ha sfruttato la protesta nazionale #EndBadGovernance in corso per migliorare le sorti della sua amministrazione. Lo afferma una dichiarazione congiunta dei leader delle organizzazioni Accountability Lab Nigeria, BudgIT Foundation, Centre for Journalism Innovation and Development (Cjid), Enough is Enough (EiE) Nigeria #FixPolitics, Global Rights, Human and Environmental Development Agenda (Heda), Media Rights Agenda (Mra), Public and Private Development Centre (Ppdc), Sesor Empowerment Foundation, TechHer, Women Advocate Research and Documentation Centre (Wardc) e Yiaga Africa.
“Purtroppo, Tinubu non ha affrontato le richieste fondamentali dei nigeriani in tutto il Paese che chiedono una buona governance e un cambiamento immediato rispetto alla tendenza al ribasso in termini di responsabilità e sviluppo sociale”, si legge nella dichiarazione della società civile, in seguito alle recenti proteste svoltesi in Nigeria per la revoca dei sussidi per il carburante da parte del governo, che hanno causato l’uccisione di decine di dimostranti e il ferimento di molti altri, da parte di agenti di sicurezza.
“Non ha nemmeno riconosciuto che la risposta delle forze di sicurezza ai manifestanti ha portato all’uccisione extragiudiziale di diversi manifestanti, e ha perso l’opportunità di assicurare alla nazione che i loro autori saranno ritenuti responsabili”, prosegue la nota.
“Il governo nigeriano non deve dimenticare che “la sovranità appartiene al popolo nigeriano, dal quale derivano tutti i poteri e autorità del governo, attraverso la Costituzione” del 1999, hanno ancora affermato le Osc, che deplorano che, ad eccezione dell’aumento degli investimenti in agricoltura e dell’erogazione dei prestiti agli studenti, le richieste che richiedono un processo sono state completamente ignorate, ovvero: proteggere le aziende agricole e gli agricoltori; sviluppare il capitale umano; riformare il processo elettorale; stabilire un salario dignitoso; e riformare la Costituzione e il sistema giudiziario.
La società civile invoca infine “il rilascio immediato di tutti i manifestanti pacifici arrestati e sanzioni contro gli agenti di sicurezza che hanno attaccato manifestanti pacifici”.