Il presidente della Repubblica Democratica del Congo Felix Tshisekedi ha invitato i gruppi ribelli nelle province di Ituri e Nord Kivu a deporre le armi e unirsi a quella che ha definito l’operazione di disarmo e reinserimento. Il presidente congolese ha lanciato un appello a tutti coloro che stanno turbando la pace nelle province di Ituri e Nord Kivu, affermando che “il governo della Repubblica si è impegnato, in buona fede, ad offrire un’ultima possibilità per una soluzione pacifica ai gruppi ribelli ancora presenti”.
L’insicurezza nella regione orientale del Paese è stata una minaccia per l’esistenza stessa delle attuali istituzioni politiche, ha aggiunto il presidente Tshisekedi durante la tavola rotonda convocata sullo stato di assedio, introdotto nel 2021, nelle province in conflitto. A meno di sei mesi dalle elezioni, molti attori politici si aspettano che questa misura venga revocata in modo da poter riprendere le loro attività politiche.
Le Ong e il premio Nobel per la pace Dr Denis Mukwege hanno chiesto di revocare questa misura, che secondo loro ha solo aggravato l’insicurezza nella regione. Secondo Amnesty International, la decisione ha comportato la sostituzione dell’amministrazione civile con l’esercito e gli ufficiali di polizia, la sospensione delle assemblee provinciali elette e il processo ai civili da parte dei tribunali militari. Non solo la “situazione della sicurezza nelle due province è notevolmente peggiorata”, con “un aumento degli attacchi contro i civili”, ma l’introduzione dello stato d’assedio ha “peggiorato la situazione dei diritti umani”, riferisce l’organizzazione.